Zone 30 e autovelox: così Salerno punta a prevenire incidenti

Zone 30 e autovelox. Dopo la tragica morte di Assen il comune di Salerno passa alle contromosse per garantire più sicurezza

Alessandra Bamonte
Zone 30

Dopo la tragica morte di Assen, la ricercatrice dell’Università di Salerno investita nel centro di Salerno, il comune passa alle contromisure. L’obiettivo è quello di limitare la velocità che in troppe circostanze risulta la causa di sinistri, alcuni dei quali con drammatiche conseguenze.

Le zone 30 a Salerno

L’amministrazione comunale, con l’assessore alla sicurezza Claudio Tringali, intende attivare le cosiddette Zone 30 nei luoghi più sensibili e pericolosi. È quanto emerso dal tavolo tecnico tenutosi ieri al Comune sulla questione sicurezza stradale.

Al vertice erano presenti il sindaco Vincenzo Napoli, l’assessore alla sicurezza Claudio Tringali, il presidente della commissione mobilità Rocco Galdi, il capo staff del sindaco Enzo Luciano, i tecnici Luigi Mastrandrea e Matteo Picardi.

Cosa sono le Zone 30

Le zone 30 sono aree in cui la velocità massima consentita è di 30 km/h. Queste zone sono create per aumentare la sicurezza stradale in aree densamente popolate, come quartieri residenziali o vicino a scuole. In queste zone, le strade sono spesso utilizzate da pedoni, ciclisti e veicoli a motore e la velocità ridotta aiuta a ridurre il rischio di incidenti.

Le novità

La prima Zona 30 sperimentale verrà attivata sulla Lungoirno nel tratto del Parco Pinocchio. Non solo: l’Ente ha previsto l’istituzione di autovelox fissi sul lungomare e sulle altre strade ad alta incidentalità.

Infine si provvederà ad installare segnalatori luminosi di velocità, bande sonore e per frenare le corse si potrebbe procedere alla fresature dell’asfalto.

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