Vallo della Lucania in festa per la traslazione del sangue di San Pantaleone

Antonio Pagano
San Pantaleone

Domenica 19 novembre la comunità di Vallo della Lucania celebra la ricorrenza della Traslazione del Sangue di San Pantaleone, medico e martire, patrono della città di Vallo della Lucania e di tutta la diocesi; la traslazione del sangue è un fatto storico in quanto risale circa al 1700.L’occasione è propizia per ravvivare l‘amicizia con il popolo di Ravello, il meraviglioso borgo costiero che ha generato la nostra preziosa reliquia”, sottolinea il Comitato Festa San Pantaleone.

Le parole del parroco

«La festa della Traslazione della Reliquia del Sangue di San Pantalone, che celebreremo nella nostra Cattedrale la penultima domenica dell’anno liturgico – spiega il Parroco Don Aniello Adinolfi – sarà arricchita quest’anno dalla presenza di un gruppo di fedeli di Ravello, che guidati dal Parroco don Angelo Mansi, verranno per la sottoscrizione di un “PATTO DI AMICIZIA” tra le nostre comunità nel nome di San Pantalone alla presenza del nostro Vescovo Mons. Vincenzo Calvosa».

«Sappiamo bene che Ravello custodisce da un millennio nel suo Duomo lampolla contenente Il Sangue del Santo Medico e Martire, che si liquefa solitamente il 27 luglio, anniversario del suo martirio. Da quell’ampolla furono prelevate nel corso dei secoli, in occasione delle liquefazioni, tutte le Reliquie ancor’oggi conservate in diversi luoghi (tra gli altri Lanciano e Madrid), e quindi anche la Reliquia del Sangue che noi veneriamo nella nostra Cattedrale fin dal 1741, anno in cui essa fu donata alla comunità di Vallo dalla signora Anna Pezzillo di Napoli, che a sua volta l’aveva ricevuta dal Vescovo Oronzio Altarano Capece, al quale l’aveva data il clero ravellese. Vogliamo ravvivare, dunque, questo legame che esiste tra Ravello e Vallo nel nome del nostro comune Protettore San Pantaleone, Il cui Sangue da lui versato per amore di Cristo e del fratelli cI ricorda la misura alta dell’amore insegnataci da Gesù con la parola e l’esempio, e ci sprona a raggiungerla con impegno e perseveranza. Che San Pantaleone ottenga
questa grazia ai suoi devoti»,
ha aggiunto il Parroco.

Il programma della ricorrenza

15 – 16 – 17 novembre: Triduo di preparazione

Il 15 novembre, alle ore 17.30, al termine della preghiera del Rosario, la statua del Santo Patrono sarà
collocata sull’artistico trono realizzato dalla ditta Carlo ALBORINO. Seguiranno la Santa Messa e la Novena. Ogni sera alle ore 17.00: Santo Rosario. Ore 17.30: Santa Messa e Novena;

18 novembre: Vigilia della Solennità

Ore 17.30: Esposizione della Reliquia del Sangue di San Pantalone. Solenni Primi Vespri presieduti
dal Vescovo Mons. VINCENZO CALVOSA ed animati dal Coro “San Pantaleone”
diretto dal M° Santina DE VITA;

Ore 18.30: Concerto di Clarinetto in onore di Mons. Vincenzo Calvosa del “Trio Weber”
M° Francesco GARZIONE (Clarinetto) – M° Valeria BENEDETTO (Clarinetto)
M° Alessandro AMENDOLA (Pianoforte);

19 novembre: Solennità della Traslazione del Sangue di San Pantaleone

Ore 8.00 e 10.30: Sante Messe;

Ore 12.00: S. Messa presieduta da Don Angelo MANSI, Parroco del Duomo di S. Pantalone in Ravello;

Ore 17.30: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. VINCENZO
CALVOSA e animata dal Coro “San Pantalone”, con la partecipazione del Parroco e dei
fedeli di Ravello;

Ore 19.00: Concerto d’organo del M° Ernesto PAGLIANO;

20 novembre:

Ore 17.15: Santa Messa con l’Arciconfraternita di San Pantalone in suffragio dei confratelli
defunti; al termine, reposizione della statua del Santo Patrono.

San Pantaleone

Pantaleone (in tutto simile al leone), visse e subì il martirio nella città di Nicomedia, in Bitinia. Medico alla corte imperiale, convertito al cristianesimo dal sacerdote Ermolao, fu denunciato dai suoi colleghi all’imperatore Diocleziano, che lo fece decapitare dopo atroci torture il 27 luglio del 305. Il culto in suo onore si diffuse sia in oriente sia in occidente. Nel medioevo fu annoverato tra i quattordici Santi ausiliatori. In oriente è venerato come uno dei medici anàrgiri (che esercitavano la professione senza compenso) ed è conosciuto con il nome di Pantaleemon (tutto misericordia), nome che lo stesso Cristo gli avrebbe dato durante la passione, per il generoso perdono offerto ai suoi torturatori. A lui è intitolata la chiesa principale del Monte Athos.

A Vallo della Lucania la devozione per il Santo Medico e Martire fu certamente introdotta dai monaci basiliani del monastero di S. Maria di Pattano. Con l’erezione della Diocesi nel 1851, S. Pantaleone ne divenne il protettore principale, e la sua chiesa di Vallo della Lucania fu elevata a Cattedrale. In essa è custodito il busto reliquiario ligneo, rivestito di argento, e la reliquia del Sangue, prelevato dall’ampolla conservata nel Duomo di Ravello. La solennità liturgica di S. Pantaleone ricorre il 27 luglio, anniversario del suo martirio, mentre la festa della traslazione della reliquia del Sangue si celebra la penultima domenica dell’anno liturgico. 

Foto in evidenza: Giuseppe Palladino

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