Una giornata in ricordo di Giovanni Palatucci: salvò migliaia di ebrei dallo sterminio

Alessandra Pazzanese
Giovanni Palatucci

A Campagna continuano gli eventi culturali per mantenere viva la Memoria. Il 10 febbraio, alle ore 10:30, presso il Museo della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci”, si terrà un incontro in occasione del settantottesimo anniversario dalla morte di Giovanni Palatucci. L’iniziativa vedrà la partecipazione del Prefetto di Salerno, Francesco Russo e del Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio.

L’iniziativa

Per l’occasione la Questura di Salerno donerà al museo un’opera pittorica realizzata dagli alunni del liceo artistico Sabatini-Menna di Salerno.

Prenderanno parte all’incontro anche Monsignor Andrea Bellandi, Arcivescovo Metropolita di Salerno -Campagna – Acerno.

A dare il via ai lavori sarà il sindaco di Campagna, Roberto Monaco. Interverranno, inoltre, Padre Franco Stano, già postulatore Causa di Canonizzazione di Giovanni Palatucci e già cappellano della Polfer Roma e Lazio che esporrà alcune riflessioni sull’argomento; Marcello Naimoli, direttore del museo della Memoria e della Pace, Rosita Apicella, che leggerà delle poesie a tema e i maestri Daniele Gibboni, Anna Corvino, Piero Gatto e Luciano Marchetta che dirigeranno l’intervento musicale curato dagli alunni del Liceo Musicale I.S.S. “T. Confalonieri”.

Chi era Giovanni Palatucci

Giovanni Palatucci nacque a Montella, in provincia di Avellino, nel maggio del 1909, partecipò al 14° corso per funzionari di Polizia e venne inviato a Genova come vicecommissario. Dal novembre 1937, quando venne assegnato all’ufficio stranieri della Questura di Fiume, si prodigò a rischio della propria vita per salvare da morte sicura moltissimi ebrei, fornendo permessi speciali, attuando azioni di depistaggio e favorendo la fuga all’estero e l’instradamento nei centri italiani meno esposti alle leggi razziali.

Giovanni Palatucci, con il supporto dello zio, Vescovo di Campagna, riuscì a salvare migliaia di profughi ebrei dai campi di concentramento duri, conducendoli fino al Convento di San Bartolomeo di Campagna, dove le condizioni degli internati erano più umane e ne garantivano la sopravvivenza.

La sua opera virtuosa a favore di tanti ebrei gli costò la deportazione, a soli 36 anni, presso il campo di sterminio di Dachau, dove morì il 10 febbraio del 1945.

Nel 1990 lo Stato di Israele lo ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”, nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” da parte del presidente della Repubblica Italiana. La figura di Giovanni Palatucci è all’attenzione della Chiesa Cattolica per il processo di beatificazione, nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di canonizzazione ed è stato proclamato Servo di Dio.

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