Tribunale di Vallo della Lucania: indagine de “Il Sole 24 ore” conferma criticità. «Non in linea con tempi richiesti dall’Europa»

L'Italia agli ultimi posti in Europa per efficienza del sistema giudiziario. Criticità al Sud. Non in linea con i parametri anche il Tribunale di Vallo della Lucania

Ernesto Rocco
Tribunali italiani, indagine rivela criticità al Sud Italia

La giustizia in Italia continua a essere caratterizzata da tempi lunghissimi e da numerosi ostacoli che impediscono la trasformazione richiesta dall’Europa. Secondo i dati del Ministero della Giustizia del 2022, elaborati da Il Sole 24 Ore, i tempi delle cause civili sono diminuiti in media del 4,2%. Nonostante questa riduzione, la durata media dei processi supera ancora i 500 giorni, risultando estremamente elevata.

Le città virtuose e quelle che faticano

Esistono differenze significative tra le città italiane in termini di efficienza della giustizia. Alcuni comuni si distinguono per tempi più rapidi, come Aosta e Ferrara, dove la durata media di un processo è di 200 giorni, quasi un anno. Al contrario, ci sono città che faticano a mantenere il ritmo, come Isernia e Vallo della Lucania. Il palazzo di giustizia di riferimento per il Cilento già in passato era balzato alle cronache a causa di tempi eccessivi per i processi, in particolare le cause civili. Ciò soprattutto in considerazione del sottodimensionamento in termini di personale più volte segnalato.

Il ritardo del Sud e l’obiettivo del PNRR

In generale, il Mezzogiorno d’Italia è caratterizzato da un sistema giudiziario che arranca. Per arrivare alla conclusione di un processo, si devono attendere in media più di tre anni. Nonostante ciò, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stabilito obiettivi chiari per migliorare la situazione. Entro il 2026, i tempi dei processi dovranno essere ridotti del 40% rispetto ai valori del 2019. Tuttavia, al momento, solo cinque uffici giudiziari sono in linea con i parametri europei.

L’Italia agli ultimi posti per lentezza della giustizia

L’Italia si trova agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l’efficienza del sistema giudiziario. Le variazioni dei tempi dei processi sono evidenti tra i vari tribunali, ma il vero problema risiede nella gestione dei vecchi procedimenti, dovuta alla mancanza di personale, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, questa situazione non riguarda solo il Sud, poiché a Trieste i tempi dei processi si allungano oltre i 700 giorni.

La necessità di una svolta

Nel 2020 è stato avviato un miglioramento della situazione, ma ora è necessaria una svolta concreta per ottenere una giustizia più rapida ed efficiente. È fondamentale affrontare il problema della carenza di organico e adottare misure adeguate per smaltire i vecchi procedimenti. Solo così l’Italia potrà rispondere alle richieste di una giustizia più celere e adeguata alle norme europee.

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