Tensioni in Prefettura di Salerno: fallisce conciliazione per i lavoratori del Piano Sociale S8 di Vallo della Lucania

Ernesto Rocco
Prefettura di Salerno

Nella mattinata di ieri, si è tenuto un tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Salerno, focalizzato sui lavoratori del Piano Sociale Vallo della Lucania S8, con particolare attenzione ai 16 lavoratori precari dell’ambito territoriale.

Esito negativo del confronto

Purtroppo, la rappresentanza sindacale della CISL FP Salerno ha espresso profondo rammarico nel comunicare l’esito negativo della conciliazione con la parte pubblica. Quest’ultima era rappresentata dall’assessore Nicola Botti e dal coordinatore d’ambito Antonio Voira.

Possibile uno sciopero

La mancanza di un accordo ha costretto le organizzazioni sindacali, in particolare la CISL, a proclamare lo sciopero dei lavoratori. Tale mossa riflette la delusione verso la politica, accusata di non aver assunto le responsabilità necessarie nei confronti dei lavoratori precari e di non aver avviato le procedure per la loro stabilizzazione a causa del mancato trasferimento dei fondi di solidarietà comunale al Fondo unico assistenza (Fua).

Richieste della CISL per trasparenza e responsabilità

La CISL ribadisce la richiesta di trasparenza riguardo alla rendicontazione dei fondi di solidarietà comunali, con un focus particolare sugli investimenti destinati al potenziamento della governance dei servizi sociali.

La segreteria del sindacato, rappresentata da Vincenzo Della Rocca e Anna Ansalone, lancia un appello ai 37 comuni affinché assumano le responsabilità nei confronti dei 16 lavoratori precari, avviando le procedure per la loro stabilizzazione.

Appello alle autorità

La CISL chiede alle autorità di rispondere in merito alla rendicontazione dei fondi e al loro utilizzo, sottolineando che la mancanza di risorse ministeriali è dannosa per la comunità e per i diritti dei cittadini che meritano servizi sociali di qualità. L’organizzazione sindacale, inoltre, ha evidenziato la necessità di porre fine a programmi disattesi e rimbalzi di responsabilità, ribadendo la richiesta di stabilizzare i lavoratori precari che versano in questa condizione da circa 20 anni.

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