Strada del Mingardo, caso in Parlamento: «Verifiche su eventuali danni a paesaggio e ambiente»

Maria Emilia Cobucci
Strada del Mingardo

La strada del Mingardo, importante arteria di collegamento per il Comune di Camerota, è al centro dell’attenzione politica di diversi parlamentari e rappresentanti del territorio a causa delle operazioni di brillamento effettuate sul costone roccioso presente lungo la strada.

Interrogazioni parlamentari per chiarire le perizie geologiche

Il vicepresidente della camera Alberto Costa e la senatrice del M5S Anna Bilotti hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin per chiedere chiarimenti sull’effettiva presenza delle necessarie perizie geologiche che hanno autorizzato il brillamento della parete rocciosa lungo il tratto di costa interessato.

La richiesta dei parlamentari verte sulla presenza o meno delle perizie geologiche necessarie per le operazioni di brillamento, visto che la falesia e le grotte di Camerota sono state iscritte nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Preoccupazioni per il danno ambientale e la salvaguardia dei cittadini

Costa e Bilotti chiedono che il Ministero dell’Ambiente agisca per valutare se l’intervento abbia arrecato danno al paesaggio e all’ambiente e accerti eventuali responsabilità, al fine di individuare le modalità maggiormente rispettose del paesaggio, dell’ambiente e degli ecosistemi per le operazioni future. La salvaguardia dei cittadini è fondamentale e la preoccupazione cresce tra i cittadini del Comune rispetto alla tanto attesa riapertura della strada.

Speranze di riapertura della strada del Mingardo

La strada del Mingardo, dopo lo stop imposto dall’Ente Parco alle operazioni di brillamento, avrebbe dovuto riaprire in occasione delle prossime festività Pasquali. La riapertura della strada è attesa con ansia dai commercianti e dagli albergatori del posto, ma cresce la preoccupazione riguardo alle eventuali conseguenze negative per il territorio e l’ambiente.

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