In Campania, le spiagge libere stanno diminuendo non solo a causa dell’erosione, ma anche a causa di altre criticità che affliggono la costa. Tra queste troviamo scarichi fognari civili e industriali, ritardi nella depurazione, mancate bonifiche, turismo sempre più invasivo e abusivismo edilizio. Il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUAD) è, pertanto, fondamentale per garantire un quadro di regole utile alla riqualificazione delle aree costiere e alla loro accessibilità e fruizione per tutti.
I provvedimenti
Tuttavia, il Piano proposto dalla Giunta Regionale non sembra andare in questa direzione. Anzi, sembra mirare a mantenere intatto, se non ad aggravare, lo stato attuale di super sfruttamento della linea di costa, sia essa sabbiosa o rocciosa.
Legambiente Campania ha espresso la sua contrarietà al PUAD proposto dalla Giunta Regionale, sottolineando come sia necessario che il Piano garantisca progetti ambiziosi di innovazione ambientale, economica e sociale, che promuovano la riqualificazione delle aree costiere e il rilancio del settore turistico in un’ottica di sostenibilità e fruizione per tutti.
Il Piano previsto dalla Regione Campania stabilisce una percentuale di spiagge libere tra le più basse registrate in Italia, appena il 30%, e riduce la battigia dai 5 attuali a 3 metri per sottrarre altro spazio alla fruizione libera. Ancora più grave è il fatto che il PUAD è stato redatto senza la necessaria procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) prevista dalla Comunità Europea per tutti i piani e programmi che interagiscono con l’ambiente, il che ne inficia la stessa legittimità.
Ecco cosa stabilisce Legambiente
Secondo Legambiente Campania, il Piano non si pone l’obiettivo di tutelare il paesaggio e l’ambiente, né quello di garantire il diritto alla balneazione dei cittadini. Infatti, i meccanismi premiali previsti per la scelta del concessionario addirittura incentivano la cementificazione, le recinzioni fisse e l’installazione di manufatti non amovibili per le funzioni turistiche accessorie alla balneazione, invece di promuovere proposte che migliorino l’accessibilità e la fruibilità dell’area demaniale, l’uso di attrezzature non fisse e completamente amovibili e idonee misure di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.
Per tutte queste ragioni, Legambiente Campania ha chiesto al Presidente De Luca e agli assessori Discepolo e Casucci, alla Giunta e al Consiglio Regionale di fare un passo indietro per farne tanti in avanti, candidando la Campania ad essere la Regione capofila in Italia nell’idea di gestione e valorizzazione sostenibile della costa. Domani mattina, infatti, l’associazione si ritroverà sotto Palazzo Santa Lucia insieme alla rete di associazioni che si sono attivate in questi giorni.