Simone Valiante: «Parco del Cilento penalizzato. Torni ad essere decisivo per lo sviluppo del territorio»

«A Feola va il compito in condizioni difficili di riprendere il cammino con l'auspicio che trovi la giusta collaborazione»

Ernesto Rocco
Simone Valiante

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è pronto a proseguire la sua fase di gestione commissariale. Il ministero dell’Ambiente ha chiamato Marcello Feola a guidare l’Ente. Succede a Tommaso Pellegrino. Il suo non sarà un compito facile, come rivela Simone Valiante che più volte da amministratore si è trovato a dialogare con il Parco, un ente che conosce bene, tanto da essere stato individuato anche come uno dei papabili alla presidenza.

Parco del Cilento: i ritardi della politica

Ma oggi di un presidente ancora non si parla, si continua sulla strada del commissariamento «anche perché c’è chi da tempo ha volutamente congelato il processo democratico di questo Ente perché non aveva avuto sufficienti garanzie sul gradimento politico. – accusa Valiante – Due anni di ritardi e di commissariamento hanno fortemente penalizzato le potenzialità di questo Ente che doveva essere decisivo per le iniziative di sviluppo del nostro territorio, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di fatto relegandolo a un porta bandiera del territorio o poco più».

Valiante osserva come il Parco non compaia «in alcun atto di programmazione regionale degli ultimi anni, è fuori da ogni processo, penso al modello di gestione rifiuti, per il quale poteva essere un modello nel Paese, cosi come l’immenso patrimonio del quale dispone fermo e non valorizzato. Tra tutti, il Centro europeo della biodiversità».

Il ruolo del neo commissario

Poi gli auguri al neo commissario Marcello Feola cui «va il compito in condizioni difficili di riprendere un cammino, con l’auspicio che trovi la giusta collaborazione e la solidarietà territoriale».

«Io personalmente sono convinto che le sue indiscusse competenze professionali possano essere di grande utilità al rilancio dell’ente. Lo auguro di cuore a lui e alla nostra terra che ne ha veramente bisogno», conclude Simone Valiante.

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