Serramezzana e le cucce per i cani randagi: la bellissima storia diventa virale sui social

L'idea è partita dall'ex Sindaco del borgo cilentano, Anna Acquaviva, e continuata anche con la successiva amministrazione guidata da Augusto Materazzi

Manuel Chiariello
Serramezzana e le cucce per i cani randagi: la storia diventa virale sui social

Nel Comune di Serramezzana tutti i cani randagi non vengono lasciati soli, ma hanno una “casa” in cui è possibile prendersene cura. L’iniziativa, già funzionante da diversi anni, è salita alle luci della ribalta sui social, divenendo virale in poco tempo. L’idea è partita dall’ex Sindaco del borgo cilentano, Anna Acquaviva, e continuata anche con la successiva amministrazione guidata da Augusto Materazzi.

L’iniziativa

A Serramezzana è presente una piccola area interamente dedicata agli amici a quattro zampe che non hanno una vera e propria famiglia in cui stare. Tutti i cani randagi, infatti, possono trovare protezione e riparo direttamente nelle cucce fatte sistemare appositamente per loro. Non solo, tutti questi vengono opportunamente sterilizzati e sono accuditi quotidianamente. L’iniziativa non è passata inosservata sui social e sono stati diversi i messaggi di stima nei confronti del paese cilentano per il grande spirito di civiltà e accoglienza.

“I cittadini di Serramezzana si distinguono per la grande civiltà”

A prendere parola, direttamente sui social, è l’ex Sindaco di Serramezzana, Anna Acquaviva:Grazie mille per i complimenti. Queste iniziative sono cominciate quando ero sindaco io e continuano con la nuova amministrazione. Per prima cosa vanno educati i cittadini ad amare gli animali e devo dire che la cittadinanza di Serramezzana si distingue per questo. Le due cagnoline in foto sono le ultime di una serie di randagi accuditi sul territorio e fatti adottare.

Anni fa facemmo una delibera di giunta in cui per tre anni venivano dati dei soldi a chi adottava un cane e riuscimmo a far adottare diversi cani. Inutile dire che un cane accudito e sfamato difficilmente è aggressivo. Certo animali di grossa taglia o di razze particolari devono essere gestiti diversamente.

In 15 anni di amministrazione mi è capitato solo una volta di dover mandare al canile un cane, si trattava di una pitbull molto buona con le persone ma aggressiva con gli animali. Per fortuna che poi è stata adottata”.

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