Serie D: il “pagellone” di Natale del Santa Maria

Carmine Infante
Antonio Rogazzo

La Polisportiva Santa Maria ha vissuto un girone d’andata difficile, in un girone che non aveva mai affrontato. Tante le sconfitte, due le più sanguinose e sofferte, con risultati tennistici. Attualmente la compagine giallorossa staziona in zona play-out e deve fare i conti con i pesanti investimenti delle dirette concorrenti. Arrivano, però, segnali di ripresa: con il Nardò i cilentani hanno compiuto un’impresa che fa ben sperare per il futuro.

La dirigenza: 4

Tanta confusione a Santa Maria. L’inserimento nel girone H è stato un brutta sorpresa, che ha trovato Tavassi e gli uomini mercato sprovvisti di soluzioni rapide. In mancanza di tempestive toppe dal mercato, la barca ha iniziato a sprofondare. Solo allora le vecchie ambizioni sono riemerse e stanno cercando di arginare i danni fatti. I Cilentani hanno sempre affermato di puntare su un mix di esperienza e giovani. Tuttavia, l’inserimento in una rosa poco competitiva è quanto di peggio possa capitare a un ragazzo di belle speranze. La società è la responsabile principale della situazione di classifica attuale: 14esimini in piena zona playout.

Allenatore: 6

Anche qui sono stati due gli allenatori a sedere sulla panchina, come per la Gelbison. Sia Ferullo che Rogazzo meritano un 6. In quanto, la rosa non è stata, per diverso tempo, all’altezza del campionato e tutt’ora urge qualche innesto. Non può essere sempre l’allenatore a pagare per la poca lungimiranza della dirigenza e per le scadenti prestazioni dei giocatori. Ferullo è stato di certo molto testardo in alcune scelte, sia di modulo che di uomini, inoltre non ha avuto una comunicazione ottimale. Rogazzo si è giovato dei nuovi innesti, ma ha faticato davvero tanto a tenere una media punti più alta del suo predecessore e a trovare la prima vittoria. A salvare in corner il quadrimestre del napoletano la vittoria di Nardò, un capolavoro che potrebbe risollevare l’ambiente.

Il top: Giovanbattista Catalano 6,5

Classe a sprazzi. Potrebbe essere il riassunto della stagione di Catalano finora. Il numero 10 dà tutto in ogni partita. Quando la squadra non trova sbocchi la sfera viene affidata al suo destro. I cross al vetriolo di Catalano sono una spina nel fianco per i difensori, come le sue conclusioni lo sono per i portieri. Sono solo 3, però, i goal messi a segno, al netto delle tante conclusioni provate. Talvolta sono i legni e la sfortuna ad aver detto di no. La speranza è che la crescita della squadra, con l’offerta di soluzioni diverse, possa liberare Catalano dal suo egoismo.

Il flop: Mattia Persano 3

Persano a Santa Maria non ha trovato il proprio habitat. L’ariete ha fallito tantissime occasioni da rete, in modo maldestro. Una sola la marcatura registrata con la sua firma. Troppo poco per un over! Il centravanti ha un obiettivo ben preciso nel gioco del calcio, che è quello di insaccare la sfera. Dai freddi numeri non si scappa! Persano, inoltre, non si è distinto in altre specifiche del ruolo, come le sponte e il lavoro spalle alla porta. I suoi movimenti leziosi, ai limiti dell’esasperante, non saranno rimpianti a Santa Maria.

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