Scala antincendio di ferro accanto alla Certosa di Padula: pioggia di critiche

Federica Pistone
Certosa di Padula - Scala

La scala delle polemiche. E’ stata ribattezzata così la scala installata all’esterno della Certosa di San Lorenzo a Padula. La struttura metallica ha suscitato forte disapprovazione da più parti, incluso il direttore generale dei Musei dello Stato, Massimo Osanna, e l’ex soprintendente di Salerno, Gennaro Miccio.

Il caso

La denuncia del caso al ministero della Cultura da parte della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO indica la gravità della questione con una richiesta urgente di rimozione della struttura dal monumento riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Le prime dure rimostranze verso la struttura sono state illustrate anche con un conferenza stampa indetta dall’Osservatorio europeo del Paesaggio di Arco Latino, presieduto da Angelo Paladino, specie dopo la nota di Alessandra Carlini (commissione nazionale per l’Unesco) che martedì scorso ha segnalato il caso al ministero della Cultura.

Il commento

Gennaro Miccio sottolinea quanto il danno causato dalla scala sia enorme ed inutile, dal momento che la “Passeggiata” coperta disponeva già di quattro uscite di sicurezza.
“Mi sono battuto per lasciare intatte le pareti della Passeggiata coperta di metà Settecento, – dichiara l’ingegnere Miccio – architettonicamente superba, contro chi la riteneva a rischio sismico e ora quella dell’ala più lunga è stata gravemente danneggiata da un’apertura a servizio di una scala che più orrida non si può, un balcone che contrasta con l’armonia del luogo e la sua tutela. Un enorme danno e per di più un’opera inutile, visto che la dispone di ben quattro uscite di sicurezza, in conformità con le disposizioni dei vigili del fuoco”.

È evidente che ci sia una forte preoccupazione per il danno causato alla Certosa, non solo in termini estetici, ma anche in relazione alla sua conservazione come patrimonio culturale.

Gli interventi di restauro e valorizzazione della Certosa, sono stati realizzati grazie ai fondi stanziati dal ministero per i beni e le attività culturali, con il Pon «Cultura e Sviluppo» Fesr 2014/2020, per circa 5,8 milioni di euro.

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