Santoro si è dimesso: Miniero è ufficialmente Arcivescovo di Taranto

Vito Rizzo

Con l’accettazione delle dimissioni di Mons. Santoro da parte di Papa Francesco, da questa mattina, mons. Ciro Miniero ha preso possesso canonico della Arcidiocesi di Taranto come Arcivescovo unico. Immediati gli auguri formulati da Mons. Vincenzo Calvosa, suo successore come Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania che, a nome dell’intera comunità, attraverso i canali social ufficiali, ha voluto formulare a Miniero gli auguri e il sostegno della preghiera per l’inizio del suo ministero.

La carriera ecclesiastica di Ciro Miniero

Mons. Ciro Miniero, già parroco a Barra ed economo dell’Arcidiocesi di Napoli, per 12 anni è stato il pastore posto alla guida della comunità cilentana dopo Mons. Giuseppe Rocco Favale. Negli ultimi mesi, dopo la nomina ad arcivescovo coadiutore di Taranto, Miniero ha svolto il ruolo di amministratore apostolico della diocesi di Vallo della Lucania fino all’ingresso di Mons. Calvosa avvenuto il 24 giugno scorso.

Il saluto di mons. Santoro

Di seguito il discorso di commiato di mons. Filippo Santoro:

I nostri vivi e calorosi auguri a S.E. mons. Ciro Miniero che abbiamo già cominciato a conoscere e ad apprezzare.

Dal maggio dello scorso anno avevo chiesto al Santo Padre un arcivescovo Coadiutore perché dall’8 settembre 2021 mi aveva dato un nuovo incarico nominandomi delegato speciale per l’associazione Memores Domini. Questo compito richiede  un notevole lavoro complementare. 

Poi in ottobre è stato nominato dal Santo Padre come coadiutore S.E. mons. Ciro che ho subito apprezzato per la sua saggezza pastorale e la sua sapiente collaborazione. 

Quando si ha un arcivescovo coadiutore nel momento in cui l’Arcivescovo in carica raggiunge i limiti di età, il titolare, “simpliciter” semplicemente, termina il suo mandato e subentra il Coadiutore.

Sono quindi molto contento della nomina di S.E. mons. Ciro alla guida della Arcidiocesi di Taranto e gli auguro un intenso e proficuo ministero pastorale, in un momento in cui il nostro territorio vive una fase ancora molto complessa. Ci sono annose problematiche aperte, ma anche molti segnali positivi che possono realizzarsi per il bene del nostro popolo.

Confesso che sono molto contento di questi anni vissuti a Taranto come arcivescovo. Ho ricevuto una eredità preziosa dai miei predecessori ed ho anche potuto continuare l’esperienza avventurosa vissuta in Brasile vivendo l’annuncio di Cristo in mezzo alla gente. Il sì detto al Signore si è concretizzato nel sì a questa bella terra ionica con i suoi pregi e i suoi limiti. Ho obbedito cordialmente a papa Benedetto XVI mentre ero in pieno ministero in Brasile e ora dico di sì a papa Francesco mentre mi trovo con i motori accesi in questo territorio tarantino che ho amato dal primo momento. 

Ora per me è il tempo di dedicarmi al compito di delegato speciale dei Memores Domini affidatomi dal Santo Padre.

Lascio al mio successore, a S. E. mons. Ciro Miniero una bella Diocesi, un buon clero attivo e laborioso; sono sicuro che porterà avanti col suo stile il percorso missionario e sinodale sviluppato in questi anni.

Mi affido e vi affido alla Madonna della Salute, a San Cataldo, a Sant’Egidio, a San Francesco De Geronimo perché, dopo aver attraversato la drammatica esperienza del Covid, possiamo percorrere un cammino sinodale più sereno di rinascita di tutto il nostro territorio, con un amore particolare  ai poveri, agli ammalati seguendo il nostro caro papa Francesco. 

Vi aggiungo che il mio cuore rimane legato a Taranto e per questo risiederò a Casa San Paolo di Martina Franca.

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