Sanità: Pellegrino (IV), cure domiciliari: “Accreditamento del fisioterapista nel Servizio Sanitario Regionale”

La programmazione sanitaria individua l'assistenza domiciliare quale obiettivo privilegiato dell'assistenza territoriale, presentata interrogazione

Comunicato Stampa
Tommaso Pellegrino

La programmazione sanitaria individua l’assistenza domiciliare quale obiettivo privilegiato dell’assistenza territoriale che favorisce la permanenza delle persone assistite al proprio domicilio, attraverso l’attivazione delle risorse disponibili. Le Regioni sono i soggetti istituzionali preposti ad assicurare i livelli essenziali e uniformi di assistenza attraverso il rilascio dell’accreditamento ai singoli professionisti quali figure autonome, in aggiunta a tutte le strutture pubbliche ed equiparate che soddisfano le condizioni di legge, ad erogare cure domiciliari.

Il commento

“L’accreditamento istituzionale del professionista fisioterapista in possesso dei requisiti previsti e sulla base di graduatorie appositamente istituite, è una misura efficace e aderente agli obiettivi propri del sistema assistenziale domiciliare”. Lo ha dichiarato Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva che ha presentato un’Interrogazione in Aula al fine di conoscere se l’accreditamento istituzionale del professionista fisioterapista, quale forma importante di erogazione delle cure domiciliari, rientra nella futura programmazione del Servizio Sanitario Regionale e quali azioni si intendono porre in essere affinché tale ipotesi possa realizzarsi nell’ambito dell’assistenza domiciliare regionale.

Garantire erogazione e qualità dell’assistenza

“Tale misura apporterebbe indubbi vantaggi al Sistema Sanitario Regionale – ha proseguito Il Capogruppo di Italia Viva – non solo attraverso la formazione di una rete solida di professionisti con conseguente monitoraggio dell’intero processo di presa in carico e trattamento a domicilio, ma un’importante ricaduta occupazionale per gli oltre 7.000 fisioterapisti campani. Il 50 per cento dei quali potrebbe essere direttamente coinvolto dalle Aziende sanitarie nella rete dell’assistenza domiciliare regionale evitando, inoltre, di incorrere nell’esercizio abusivo della professione. Un intervento concreto verso l’alleggerimento delle liste di attesa, con una sensibile diminuzione dei tempi di realizzazione della prestazione a domicilio”, ha concluso Pellegrino.

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