Salernitana, Sousa a Monza per rinsaldare una panchina traballante

Carmine Infante

Domani alle ore 12.30 la Salernitana è attesa in Brianza per l’ottava giornata di Serie A. I Granata non trovano la vittoria in trasferta del gennaio scorso e sono chiamati a riscattare un avvio di stagione scadente e travagliato dalla telenovela Dia e da quella Simy. Nel frattempo la panchina di Sousa sarebbe sempre meno salda con la società che si starebbe guardando attorno per trovare un sostituto valido, che possa rilanciare le quotazioni salvezza.

Gli alibi di Sousa

Il mister portoghese festeggerà domani la centesima presenza nel nostro massimo campionato, ma in caso di sconfitta potrebbe diventare una ricorrenza nefasta. Qualche screzio con la società c’è stato in estate, quando Sousa affermò, che al netto del mercato fatto, la rosa non si fosse affatto arricchita, bensì depotenziata. Un’affermazione difficilmente attaccabile visto che a parte i riscatti dei giocatori in prestito e l’acquisto di Martegani e Valencia si è fatto poco altro, soprattutto in attacco dove Piatek non è stato rimpiazzato con un altro centravanti all’altezza. Stuart e Ikwuemesi, infatti, hanno deluso le aspettative, anche quelle sull’intelligenza artificiale che ha selezionato il giamaicano. A ciò si aggiungono i mal di pancia di Dia e quelli di Simy, causati ironicamente da motivi opposti. Infatti, il primo avrebbe volentieri lasciato Salerno per accasarsi Oltremanica, il secondo ha rifiutato ogni destinazione per rimanere all’ombra del Castello di Arechi.

Le difficoltà di gioco e i problemi difensivi

Nonostante gli alibi, che sono variegati e oggettivi, Sousa deve rispondere di altre difficoltà evidenziate dalla squadra. Il calcio espresso non è al livello di quello di altre compagini paragonabili per qualità degli effettivi, si pensi al Frosinone di Di Francesco. La scelta del doppio trequartista non sta pagando, i Granata sono sempre in difficolta nella gestione del primo possesso, in affanno continuo quando c’è da uscire dalla pressione. Lo spartito della manovra è così male eseguito da apparire inesistente, la pericolosità è sempre frutto dell’iniziativa dei singoli, soprattutto di Candreva e Valencia.

La fase difensiva è l’altro tallone d’Achille sono già 14 i goal subiti. Molti di questi per disattenzioni inaccettabili a questi livelli. Le palle inattive per gli avversari sono un continuo brivido per i tifosi granata, l’incertezza del centrali in queste occasioni è palpabile. Il recupero di un buon saltatore come Daniliuc, può essere un aiuto ma non la risoluzione. Sousa deve rispondere a queste incognite se vuole rilanciare la corsa salvezza dei suoi e salvare la panchina.

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