Roccadaspide: arriva la COT. Valiante: «questa struttura non eroga servizi o assistenza»

Redazione Infocilento
Ospedale di Roccadaspide

Nei giorni scorsi, è stata annunciata l’imminente attivazione di una Centrale Operativa Territoriale (COT) a Roccadaspide. La COT, prevista dal Decreto Ministeriale 77/2022, è un centro nevralgico che coordina e gestisce l’assistenza sanitaria territoriale, garantendo una presa in carico efficiente dei pazienti e un raccordo efficace tra ospedale e territorio.

Non è un Pronto Soccorso

Valiante, però, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di politici regionali, ritiene importante sottolineare che la COT non è un Pronto Soccorso. Non si tratta di una struttura che eroga assistenza o servizi diretti al cittadino, come visite mediche o prestazioni sanitarie. Il suo ruolo è piuttosto quello di coordinare e gestire i flussi di pazienti, garantendo che ricevano le cure adeguate nel luogo più appropriato.

Un Modello di Successo a San Marco in Lamis

L’ex deputato dem a tal proposito ha raccontato della recente visita in una delle migliori esperienze d’Italia di COT, quella di San Marco in Lamis. In questa città pugliese, da anni si implementa con successo un modello completo di offerta territoriale che garantisce servizi diffusi sul territorio, supporta gli ospedali di riferimento, l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e la Casa di Comunità in via di realizzazione.

Programmazione Regionale per un’assistenza sanitaria efficace

Il modello di San Marco in Lamis si basa sul Regolamento 9/2020 di Regione Puglia, attuativo di un precedente regolamento, che ha riordinato servizi ed attività dei presidi territoriali di assistenza. Questo regolamento è stato poi integrato dal Regolamento n.3/2023 di Regione Puglia, che ha recepito l’offerta territoriale con la nuova programmazione del DM 77/2022 e del PNRR. 

Perplessità, invece, emergono per il COT di Roccadaspide. Si inserisce in un quadro di programmazione regionale volto a potenziare e migliorare l’assistenza sanitaria territoriale? Un tema che Valiante ha più volte messo in evidenza, sottolineando le lacune della regione Campania. Possibile quindi che anche l’offerta all’utenza possa essere limitata nel prossimo futuro?

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