Prorogato il mandato del manager del Ruggi, ma resta la preoccupazione dei camici bianchi

Il personale chiede con forza la definizione di una nomina definitiva del direttore generale, già entro l'estate

Di Ernesto Rocco

Il contratto di Vincenzo D’Amato, manager dell’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona, è stato prorogato dopo la scadenza avvenuta lunedì scorso. Tuttavia, i medici e il personale sanitario del Ruggi stanno chiedendo che venga nominato un nuovo direttore generale entro l’inizio dell’estate. La situazione critica di carenza di personale e la necessità di garantire le ferie ai medici, che da tre anni non ne hanno, insieme all’aumento degli accessi e della presenza di turisti, potrebbero portare a una crisi.

La proroga del mandato e le criticità dei reparti

Vincenzo D’Amato ha commentato la proroga del suo mandato, sottolineando i progressi fatti dall’azienda ospedaliera in termini di crescita strutturale, tecnologica e risorse umane. Ha espresso la speranza che l’azienda continui a essere protagonista nel settore sanitario. Inoltre ha riconosciuto le sfide che l’estate rappresenta per il sistema sanitario locale.

Tuttavia, attualmente, il pronto soccorso di medicina generale del Ruggi dispone solo di 8 medici anziché i 12-14 necessari per garantire un servizio continuativo di guardia. Anche il reparto di chirurgia soffre della mancanza di personale medico, poiché molti camici bianchi decidono di abbandonare il Ruggi. Questa situazione evidenzia le difficoltà organizzative del pronto soccorso, poiché i medici non riescono a soddisfare la crescente domanda di assistenza sanitaria. Il solo Ruggi gestisce circa 140.000 accessi all’anno con una carenza di 25.320 ore di personale medico.

La posizione dei sindacati

Francesco Bruno della Cgil medici ha descritto la situazione come molto critica, sottolineando la necessità di garantire le ferie ai colleghi che da tre anni non riescono a godersi una pausa. Ha evidenziato l’aumento significativo delle persone che si rivolgono al pronto soccorso durante il periodo estivo. Di qui la richiesta di un direttore generale che sia in grado di gestire questa situazione. Ha criticato la mancanza di notizie riguardo a un possibile successore di D’Amato e ha espresso indignazione nei confronti della politica locale per non fornire aiuto e risolvere i problemi dell’ospedale.

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