Prignano patria di un prodotto d’eccellenza: alla scoperta del “Fico Bianco del Cilento”

Un prodotto d'eccellenza, ecco le origini

Fiorenza Di Palma

Prignano, situato nel cuore del Cilento, si trova a breve distanza da Paestum e Agropoli, ed è un equilibrio perfetto tra la vivacità delle località costiere e la serenità delle colline cilentane. Grazie alla sua posizione invidiabile, offre spettacolari panorami sul mare di Agropoli e sull’oasi del fiume Alento. L’origine del nome di Prignano è avvolta nel mistero. Alcuni studiosi suggeriscono che derivi dal latino “plinianus,” che significa “Possedimento di Plinius.”

L’origine di Prignano e del suo nome

Altri sostengono che possa avere origini greche, da “perì ghnatos,” che significa “vicino al passaggio angusto.” Un’altra teoria vuole che il nome faccia riferimento alle piante di pero abbondantemente coltivate in questa zona.

Alla scoperta del fico bianco

Prignano ha le sue radici nell’epoca tardo-romana, ma le informazioni più concrete sulla sua esistenza risalgono solo al 1071. Qui, da secoli, si coltiva il famoso “Fico Bianco del Cilento,” noto per la sua eccellenza gastronomica, sia consumato fresco che essiccato.

Anche il fico ha beneficiato dell’intervento del Presidio Slow Food per preservare la tradizione minacciata dall’agricoltura industriale. Questa tradizione unica prevede un processo di essiccazione particolare chiamato “monnato.”

In questo metodo, i fichi vengono privati della buccia prima dell’essiccazione e poi essiccati con i frutti interi, esposti al sole e al vento su graticci di canne dalla mattina fino al tramonto.

Fichi del Cilento, presidio Slow food

Questo processo richiede un costante intervento manuale e il posizionamento dei frutti in locali specifici durante la notte. Anche se è un metodo complesso e laborioso, produce un prodotto con caratteristiche uniche.I fichi devono rispettare rigorose specifiche per essere immessi sul mercato: Fichi con buccia: devono avere un colore uniforme, da giallo chiaro a giallo.

Fichi con buccia sottoposti a processo di cottura: devono avere un colore uniforme, da giallo ambrato a marrone.Fichi mondi: devono avere un colore chiarissimo tendente al bianco. La polpa deve essere pastosa e dolce al gusto.I fichi vengono venduti in diverse forme, sia al naturale che in cesti di materiale vegetale, ma la preparazione tradizionale prevede i fichi “steccati,” cioè infilati in due stecchette di legno parallele per formare le “spatole” o “mostaccioli.”

Le varianti

Esistono numerose varianti, con ripieni di mandorle, noci, nocciole, semi di finocchietto, bucce di agrumi, cioccolato o immersi nel rum. Sempre più prelibati sono i fichi essiccati e dorati al forno, soprattutto quando sono farciti.

Rarissimi ma pregiati sono i fichi mondi, senza buccia, dal colore bianco puro, anche se la loro produzione è costosa.

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