Portici: «Se erutta il Vesuvio vogliamo venire in Cilento»

Il piano di evacuazione in caso di eruzione vulcanica prevede il trasferimento dei cittadini in Piemonte, ma i residenti vogliono il Cilento

Ernesto Rocco
Vesuvio

Il Vesuvio torna a far sentire la sua presenza. Due scosse di terremoto si sono registrate nelle ultime due settimane alle pendici del vulcano. La maggior parte dei cittadini di Portici e delle aree limitrofe non le ha nemmeno avvertite. L’ultima scossa, di magnitudo 3.1 della scala Richter, si è verificata con epicentro a sette chilometri dalla città.

Nonostante la vicinanza all’epicentro e la magnitudo non proprio trascurabile, le scosse non hanno causato danni a persone o cose, ma hanno destato preoccupazione tra la popolazione. Il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, ha dichiarato all’Adnkronos che “la maggior parte dei cittadini non ha avvertito le scosse, segno che il Vesuvio sta tremando in maniera silenziosa”.

Piano di evacuazione: il Cilento invece del Piemonte

In merito al piano di evacuazione in caso di eruzione vulcanica, il sindaco ha ribadito la richiesta di destinare i cittadini di Portici al Cilento piuttosto che al Piemonte, come previsto dal piano del dipartimento della Protezione Civile. “Molti cittadini di Portici hanno casa nel Cilento e dal punto di vista morfologico il Cilento è più simile a Portici”, ha spiegato Cuomo. “Sarebbe quindi più logico e sicuro evacuare i cittadini in un’area che conoscono bene e dove hanno già dei punti di riferimento”.

Al momento, va chiarito, non c’è un allarme eruzione. Tuttavia le scosse di terremoto degli ultimi giorni sono un monito a non sottovalutare il rischio vulcanico che grava sul Vesuvio.

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