Persone con precedenti penali tra i manifestanti a Roma con De Luca? Annunciata interrogazione parlamentare

Ernesto Rocco
Protesta Roma

Presenterò un’interrogazione al Ministro Piantedosi per verificare se è stato rispettato il testo unico di pubblica sicurezza”.  Così Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia sulla manifestazione promossa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Roma. “Il comportamento irresponsabile di De Luca con insulti al Presidente del Consiglio, al Ministro Fitto e alle Forze dell’Ordine, costituisce un grave fatto. Ci risulta che tra i manifestanti ci fossero persone partite in pullman che nulla avevano a che vedere con i sindaci”, aggiunge. 

Il riferimento è a personale dello staff di De Luca, dipendenti di municipalizzate di Salerno, dipendenti della Regione “che dovevano essere a lavoro ed invece erano a Roma a fare da claque alle carnevalate di un governatore fuori controllo. Chiederò al Ministro dell’Interno se tra i manifestanti ci fossero infiltrate persone con precedenti penali”, ha sottolineato Iannone. 

La posizione dei circoli di FdI

Intanto anche nel Cilento Fratelli d’Italia fa sentire la sua voce. I circoli di Agropoli, Capaccio Paestum e Roccadaspide si dissociano dalla scelta dei sindaci di partecipare alla manifestazione. Dalla Valle del Calore parlano di un “governatore alla deriva. Sarebbe stato opportuno che il nostro sindaco fosse andato sotto palazzo Santa Lucia a chiedere un potenziamento del nostro ospedale”. 

“Mettere una fascia istituzionale significa rappresentare un intero territorio. Partecipare ad una manifestazione di protesta come sindaco, o presidente della provincia significa avere l’appoggio di tutti. Lei caro signor Alfieri, ha fatto la figura di uno scalmanato dei centri sociali.  Non rappresenta né tutto il territorio, né  ha l’appoggio di tutti i cittadini. Lei è andato a protestare contro un governo democraticamente eletto, e che ha dato seguito ad un programma elettorale votato da milioni di  italiani, e da quasi il 50% dei capaccesi. Lei, e il suo Re (De Luca), piuttosto di offendere ( dando della str**za al Presidente del Consiglio), spendete i soldi del fondo di sviluppo e coesione, che nel quadriennio 2017/220 sono stati utilizzati solo il 27%, e per il successivo 2021/2027 non sono state inviate le schede per la programmazione per oltre 5 miliardi di euro”, dicono da Capaccio Paestum. 

Il governatore De Luca ha portato una pattuglia di sindaci del nostro territorio a Roma a raccogliere visibilità politica per la sua prossima candidatura.  Usando il suo approccio arrogante, insulta il presidente del consiglio e parla di rischio di peggioramento della nostra sanità nei confronti del nord, dimenticandosi che Lui è già riuscito ad azzerare il diritto alla salute nel nostro territorio!

Non ha mai tentato di riaprire il nostro ospedale fregandosi del consenso che ha ricevuto per 10 anni dalla nostra città con la promessa di riattivarlo!  E i nostri amministratori? Invece di inchiodarlo alle sue responsabilità e costringerlo a darci la sanità che meritiamo lo seguono nelle sue gite in pullman nella capitale”, accusano dal circolo Agropolese del partito di Giorgia Meloni. 

La posizione di Noi Moderati

Duro anche il commento del coordinatore provinciale di Noi Moderati Salerno Luigi Cerruti in merito alla protesta organizzata da Anci e De Luca: 

Lui chiede i soldi non per sè ma per il suo sud, lui che condannato per danno erariale, offende un poliziotto definendolo pinguino, soprannome che appartiene ad una nomenclatura di un vero e proprio clan. Mentre lui inveiva qualche sindaco faceva la classica mossa napoletana facendo intendere di voler sfondare il cordone della forza pubblica atto a contenere questi sindaci, usciti da poco dai centri sociali– ha aggiunto Cerruti – Tutte le proteste sono lecite, ma Vincenzo, l’ultimo dei briganti, ha trovato tutto chiuso, lui che ha ricoperto incarichi di Governo Nazionale, lui che era andato per prendersi i soldi per la Campania.

E i sindaci cosa dicono? Nulla. Dei 200 sindaci almeno 198 lamentano di andare in default se non ricevono proprio quei fondi di coesione.

Sindaci totalmente mentalizzati all’assistanzialismo e non pronti culturalmente a delle novità. Loro sono abituati a chiedere a De Luca, come se fosse l’unico a decidere a chi elargere i finanziamenti perché tutto è commisurato con l’indice di suo gradimento”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version