Pasqua nel Cilento, riti e tradizioni: ecco tutto quello che c’è da sapere

Antonio Pagano
Tradizioni Pasqua

Nella Settimana Santa, il Cilento si veste di tradizioni religiose, folkloristiche e di gusto che caratterizzano la Pasqua.

Ecco alcuni dei riti nel Cilento

Alcune delle tradizioni della Settimana Santa appartengono alla religione cattolica. Tra queste, la lavanda dei piedi, un gesto simbolico compiuto da Gesù nell’ultima cena, rappresenta un segno di ospitalità nel mondo antico e simboleggia il servizio verso gli altri.

L’appuntamento per questo rito è il Giovedì Santo. Inoltre, durante la Settimana Santa, è tradizionale la visita dei “Sepolcri”, ovvero l’adorazione dell’Eucaristia posta sull’altare della Reposizione, raggiunti soprattutto dalle “congreghe” con lunghi canti e preghiere. Per preparare e adornare i Sepolcri, vi è l’usanza molto diffusa delle spighe di grano.

Le tradizioni che si rinnovano

Il Venerdì Santo è un giorno di lutto e per questo le campane delle chiese non suonano. Per sostituire il loro suono, vi è la consuetudine di far suonare per le vie dei paesi le “taroccole”, degli strumenti della tradizione popolare fatti soltanto di legno, il cui suono viene ottenuto facendo ruotare una parte dello strumento con un movimento centrifugo. Grazie a questo movimento, un lembo di legno batte ripetutamente su di una ruota dentata, producendo quindi il suono.

Tradizioni culinarie

Ad arricchire queste tradizioni vi sono anche numerosi dolci pasquali che profumano di storie e di gusti antichi. Tra questi ci sono le pastiere, come la “pizza re riso” e la “pizza re grano”, e la “pizza chiena”, un’altra bontà tipica che unisce tutti i sapori rustici del Cilento.

Si tratta di una pasta frolla ripiena con salumi e formaggi. Inoltre, per Pasqua, secondo la tradizione, si regala ai propri cari, grandi e piccoli, “U viccio cu l’uovo”, fatto con un particolare tipo di pane bianco abilmente intrecciato, con al centro un uovo, simbolo della vita primitiva che per le bambine costituisce il gioco della mamma, simboleggiando il neonato in fasce da cullare. Una variante del viccio è il tortano che presenta una forma più tondeggiante con un buco centrale in cui si adagia l’uovo.

In questo periodo dell’anno, il Cilento si anima di colori, suoni e sapori che rievocano le antiche tradizioni di questa terra. È un momento per celebrare la fede, la solidarietà e la convivialità, valori che fanno parte della storia e della cultura cilentana.

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