Pasqua: il rito dei germogli. Ecco la tradizione che simboleggia speranza e rinascita

Luisa Monaco
Chiesa di Santo Stefano protomartire, Sessa Cilento

Il Giovedì Santo nell’Antico Cilento è un giorno ricco di tradizione e spiritualità. Nelle Parrocchie del comprensorio, a seguito della Messa in “Coena Domini”, si celebra l’antico rito dello spogliamento dell’Altare. L’Altare viene denudato e si allestisce il Sepolcro, dove si rimane in adorazione fino alle 15 del giorno seguente, in memoria della Passione di Cristo.

Un’atmosfera di silenzio e raccoglimento pervade le Chiese, dove le statue vengono coperte da un panno nero e le campane restano “legate”, creando un senso di luttuoso silenzio.

I “germogli di grano”: un’antica tradizione di speranza

Un’usanza molto diffusa nel Cilento è quella di preparare i “cesti di grano”, a volte affiancati da lenticchie. Il grano, simbolo di vita e rinascita, viene benedetto durante la Santa Messa della prima Domenica di Quaresima e posto a germogliare in un piccolo recipiente.

I germogli, pronti per il Giovedì Santo, vengono decorati con nastri colorati e fiori primaverili e disposti sull’Altare della reposizione.

Il grano, simbolo di vita e devozione

Il grano, nella sua semplicità, rappresenta il ciclo della vita e la profonda devozione delle comunità cilentane. Un’offerta inconscia di sostentamento spirituale, un affidarsi alla benevolenza divina in un momento di intensa riflessione.

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