Ospedale di Agropoli, la lettera di ringraziamento del personale sanitario

La lettera ai medici: "Ci hanno insegnato tanto sia nel lavoro che umanamente e tutto ciò non potremo mai dimenticarlo"

Raffaella Giaccio
Personale ospedale di Agropoli

Dopo più di 3 anni di intenso ed estenuante lavoro nel centro COVID di Agropoli, ieri si è concluso il nostro percorso lavorativo alle dipendenze delle dott.sse Rosa Lampasona e Antonella Nese e del dott. Corrado De Martino, Do.ssa Antonella Nese, persone speciali che hanno messo in campo non solo la loro professionalità ma anche il loro grande cuore nell’assistere i pazienti e nel rapporto con noi“. Inizia così la lettera che il personale sanitario ha voluto inviare ai medici del reparto di terapia intensiva del covid hospital di Agropoli che ieri ha ufficialmente chiuso i battenti.

La lettera indirizzata ai medici

Ci hanno insegnato tanto sia nel lavoro che umanamente e tutto ciò non potremo mai dimenticarlo. Per tutti noi, oltre ad essere dei professionisti esemplari, sono stati il nostro punto di riferimento, la nostra forza per andare avanti e non mollare mai , neanche davanti a turni massacranti e alle sofferenze dei pazienti del nostro reparto – prosegue la missiva – Quello che siamo diventati oggi lo dobbiamo solo a loro. Peccato però , che i nostri eroi non saranno con noi per continuare a supportarci, come hanno fatto nei momenti difficili .
Per noi del personale sanitario è importante avere al nostro fianco medici che ancora credono nel giuramento di Ippocrate
“.

La situazione dell’ospedale di Agropoli

Poi una riflessione per l’ospedale di Agropoli che “per posizione geografica, copre un bacino di utenza pari a più di 60.000 abitanti, necessita di reparti che possano coprire le necessità della popolazione, necessita di una rianimazione funzionale a completare il servizio offerto. Ma soprattutto necessita della presenza di persone umili e capaci di assolvere al proprio dovere. A gran voce chiediamo il ritorno del primario Lampasona e del suo staff , alla guida della nuova era del nosocomio agropolese“.

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