Il Centro Antiviolenza Aretusa del Consorzio Sociale di Zona S10, gestito dall’Associazione Differenza Donna Ong, anche quest’anno parteciperà al flash mob più famoso al mondo: “One Billion Rising 2024”, Un miliardo di voci in Italia e nel mondo contro la violenza su donne e bambine una campagna internazionale di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e i bambini che usa la danza come mezzo di resistenza creativa alla violenza.
Anche quest’anno il 14 febbraio, infatti, in circa 200 paesi nel mondo si danzerà per strada sulle note di “Break the chain”, da sempre colonna sonora del flash mob, per dire No alla violenza sudonne e bambini: la musica e la danza diventano simbolo di un’unica battaglia per la libertà, per la solidarietà, per una rivoluzione culturale a tutti i livelli, attraverso le scuole, le famiglie, i mezzi di comunicazione, le istituzioni e tutte le organizzazioni attive nei territori.
L’evento
L’evento si terrà il giorno 16 Febbraio 2024, alle ore: 12.00, presso il Presidio Ospedaliero: ”Luigi Curto” di Polla.
Invitiamo tutti i partecipanti a vestire di nero e ad indossare un simbolo rosso, colori ufficiali del One Billion Rising.
Parteciperanno all’evento i dipendenti del Presidio Ospedaliero di Polla, le studentesse e gli studenti dell’Istituto Socio Sanitario, della scuola infermieri, i della scuola OSS di Polla. Maria Gabriella Severino della scuola di danza NEW Dance all Dance Ballet Studio di Sala Consilina.
Donne e bambine sono maggiormente esposte e quindi più vulnerabili all’abuso di potere. In tutte le culture e società il profondo radicamento della struttura patriarcale e il diffuso maschilismo, continuano a tenere le donne subordinate e oppresse. Tutto ciò si aggrava nelle discriminazioni multiple, per le donne migranti, per le donne con disabilità.
Il flash mob
ONE BILLION RISING a partire dal 2013 è diventato un movimento globale che nel giorno di San Valentino ha coinvolto a ballare contro la violenza un miliardo di donne e uomini in oltre 200 nazioni.
Senza dimenticare le emergenze internazionali che continuano a interrogare le nostre coscienze, quest’anno OBR guarda in casa, al tentativo del Consiglio Europeo di mettere in discussione il testo della Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, spogliandola del suo senso più urgente e attuale (specie in anni efferati come quelli che stiamo vivendo). Entrata in vigore per l’UE lo scorso 1° ottobre per offrire un quadro giuridico completo volto a proteggere le donne da ogni forma di violenza, al fine di prevenire, perseguire ed eliminare la violenza sulle donne e la violenza
domestica, e di attuare politiche globali e coordinate, neanche sei mesi dopo la convenzione rischia di vedere stravolto e svuotato il proprio impianto, dal momento che la nuova versione della direttiva europea, qualora approvata dal Parlamento Europeo, non considererebbe più il reato di stupro come basato sull’assenza del consenso esplicito della vittima.
Un arretramento insensato, che riporta indietro le lancette della storia e della coscienza civile.
Insieme, BALLIAMO per liberare tutte le donne (cisgender, transgender e coloro che detengono identità fluide) dalla violenza sessuale, fisica, razziale, economica, politica, socio-culturale, ideologica e di crisi climatica; per porre fine allo stupro, all’incesto, alle molestie sessuali, alle mutilazioni genitali femminili, alla schiavitù e al traffico di esseri umani, al matrimonio infantile, al femminicidio, all’oppressione sessuale, di genere e riproduttiva; E per porre fine al razzismo, all’imperialismo, alla guerra e alla catastrofe climatica.
Si invita tutta la cittadinanza a partecipare e ballare insieme come segno di consapevolezza e contrasto alla violenza.
L’obiettivo
L’obiettivo è il coinvolgimento e l’impegno di tutti e delle istituzioni affinché attuino forme di prevenzione per contrastare il fenomeno della violenza in ogni sua inclinazione.
Non ci può essere rivoluzione senza solidarietà né un cambiamento del sistema senza un cambiamento di mentalità.
Per ulteriori informazioni e per imparare la coreografia del flash mob contattare il Centro Antiviolenza Aretusa ai seguenti recapiti: numero verde: 800 413300 e-mail: cavaretusa@gmail.com