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Sanità, l'ira della Uil: ci spieghino perché resta chiuso Agropoli

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"Accogliamo con favore il reinserimento del PO di Scafati, Cava e Castiglione, oltre che di Roccadaspide, nella rete dell’emergenza, ma vorremmo che ci fossero spiegate con dovizia di particolari , le motivazioni che hanno fatto si che il PO di Agropoli non potesse essere anch’esso inserito nella rete dell’emergenza". A parlare è il segretario alle Politiche sanitarie della Uil Flp, Biagio Tamasco. "Non vogliamo pensare che dietro a tutto ci siano le solite e populistiche ragioni politiche, atteso che solo ad Agropoli vi sia un sindaco nell’area del centro sinistra", aggiunge. Poi in riferimento allo sblocco del turnover il sindacalista precisa: "Rimaniamo scettici di fronte all’annuncio dei due decreti dirigenziali, il 29 ed il 30, che dovrebbero individuare la tipologia di personale che dovrebbe arrivare in regione Campania tra i 1118 assegnati. Ad oggi abbiamo sentito solamente parlare di personale medico che di fatto andrà ad accentuare ancor più la sperequazione tra personale medico ed infermieristico che in Campania è ben al di sopra della media nazionale, atteso che il rapporto medico/infermiere sia di due a uno, innescando, di fatto, un ulteriore abbassamento qualitativo dell’offerta assistenziale verso gli utenti".
"Si spera che le scelte siano oculate e mirate, atte a garantire una sanità sempre più fruibile da parte dei cittadini, e che sia efficace ed efficiente e basata sull’ascolto di tutti i bisogni assistenziali e non guardi, invece, ad alcune sacche privilegiate della popolazione, come finora fatto", conclude Tamasco.

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