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Ecco come cambia la Sanità in Campania

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«Prima si chiudevano gli ospedali, ora si riapre, si assume e si investe». Questo in sintesi il pensiero del governatore della Regione, Stefano Caldoro, espresso durante presentazione del nuovo piano di organizzazione della rete sanitaria in Campania. Il programma di riordino, però, ha originato umori contrapposti tra i sindaci della provincia di Salerno. Soddisfazione è stata manifestata dai primi cittadini di Scafati, Oliveto Citra e Cava de Tirreni, che vedono riaprire i rispettivi pronto soccorso. «Il reinserimento nella Rete dell’Emergenza dell’Ospedale Mauro Scarlato - ha detto Pasquale Aliberti - è la vittoria di Caldoro e di chi come noi ha sempre creduto nel suo difficile operato di Commissario». Sulla stessa linea il sindaco olivetano Mino Pignata, che ha espresso «vivo compiacimento per l'attenzione riservata all'ospedale San Francesco d'Assisi». Per Girolamo Auricchio, primo cittadino di Roccadaspide, invece, il nuovo piano ospedaliero «cancella una disposizione ingiusta che danneggiava sensibilmente i territori». Di tutt'altro umore, invece, il sindaco di Agropoli Franco Alfieri, pronto alla candidatura al consiglio regionale. L'ospedale del centro cilentano, infatti, resta chiuso. «Caldoro, Squillante & C. sono fuori tempo massimo sull’Ospedale», ha tuonato. «Non aspetteremo certamente che sia la loro bontà a riaprire il Pronto Soccorso», ha aggiunto, paragonando la vicenda del presidio ospedaliero cittadino al gioco delle tre carte: «Prima lo fanno scomparire, poi magicamente lo fanno riapparire, ma la triste realtà è che l’Ospedale di Agropoli è ancora chiuso». Sull'ospedale dell'alto Cilento, però, arrivano anche le rassicurazione di Gigi Casciello e Alberico Gambino. «Ad Agropoli - ha detto il portavoce di Forza Italia - sarà garantita la presenza di personale medico h24. Un primo passo per una razionalizzazione del servizio sanitario nel Cilento che gli anni della scellerata gestione del centrosinistra si era visto inevitabilmente privare del presidio ospedaliero di Agropoli». Poi, riferendosi al sindaco Alfieri, Casciello non ha esitato a definirlo un «masaniello», «incapace di dar conto delle proprie responsabilità da ex assessore provinciale ma pronto a censurare la politica del rigore resa indispensabile per risanare l’incommentabile deficit della sanità provocata da Bassolino e soci». A dirsi rammaricato per la mancata riapertura del nosocomio di Agropoli, anche il consigliere regionale Gambino che ha annunciato che «si batterà affinché il pronto soccorso agropolese possa essere aperto in tempi brevi». «Mi auguro - ha aggiunto - di essere affiancato in questa battaglia dall'Asl Salerno, che adesso deve convocare il tavolo tecnico per elaborare una seria proposta di riorganizzazione dei servizi sul territorio che consideri i punti di primo soccorso e il pronto soccorso di secondo livello ad Agropoli, recuperando, quindi, colpevoli ritardi che hanno impedito una proficua presenza della sanità salernitana nella formulazione del piano ospedaliero regionale», ha concluso.

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