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Felitto: dal prato alla tavola

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FELITTO- Educazione ambientale e diffusione della cultura naturalistica, questo l’obiettivo de “Dal prato alla tavola”, iniziativa ideata ed organizzata dall’Associazione APS “Pasquale Oristanio” che avrà luogo il 4 aprile.  

Una passeggiata naturalistica nell'area di Felitto per imparare a riconoscere, raccogliere e cucinare piante spontanee ed erbe aromatiche.   “Non tutti conoscono la preziosa proprietà di alcune piante spontanee che nascono nei campi, nei prati, negli incolti e nei boschi e che anzi vengono considerate infestanti dei coltivi e quindi strappate e gettate, calpestate e disserbate- racconta Rosi Di Stasi - L’uomo non sa che queste piante sono un dono di Madre Natura e che fino dalla metà del 1800 le erbe spontanee erano una risorsa alimentare importante per le popolazioni rurali.Dedicarsi alla ricerca e alla raccolta di esse consente di avvicinarsi alla natura, di guardare con occhio diverso e meno distratto la vegetazione, il viaggiare tra i campi, a ritroso nel tempo”.

 

Alla scoperta delle piante spontanee di interesse alimentare, dunque, che un esperto di etnobotanica insegnerà a riconoscere, distinguere e raccogliere. Alla passeggiata seguirà un pranzo con le erbe e le piante elaborate e trasformate in una serie ricette e succulenti pietanze.

 

Si parlerà anche di nutraceutica, cioè della relazione che esiste fra alcuni alimenti e la salute umana, mostrando come la maggior parte dei cibi vegetali- frutta e  spezie- costituiscano una fonte di  inestimabile valore di sostanze ad alta attività antiossidante, antiipertensiva, antitumorale.


Verranno illustrati i vantaggi dell’uso in cucina di specie locali e anche di quelle spontanee; vantaggi riconducibili al fatto che tali entità, essendosi adattate nei secoli alle particolari condizioni climatiche di un determinato territorio, esigono minori (o nulli) apporti di fertilizzanti, di prodotti fitosanitari e, in generale, di difesa contro gli organismi nocivi, aspetto che di fatto ha delle dirette ripercussioni sulla salute dei consumatori e dell’ambiente, implicando un sostanziale risparmio economico per l’azienda e quindi sui costi di produzione. 

 

 Verrà mostrato il contributo delle indagini etno-botaniche di quegli usi tradizionali che possono costituire ancora oggi per un determinato territorio una risorsa economica nuova, alternativa o integrata  rispetto a quelle già esistenti.

 Particolare rilievo verrà dato in questo caso alle specie spontanee di interesse alimentare -le cosiddette piante alimurgiche - per il loro interesse nelle preparazioni gastronomiche, per la possibilità di stimolare la riproposizione di ricette tradizionali cadute in totale o parziale oblio, oppure - attraverso un approccio più creativo - ideando nuove preparazioni culinarie.

 

Si discuterà quindi dell’importanza del recupero dei piatti della tradizione locale anche per il valore aggiunto che essi possono rappresentare in quanto elementi dell’identità culturale di un territorio e quindi nell’ottica della caratterizzazione e specializzazione della locale offerta gastronomica.

 

Per info ed iscrizione  rivolgersi ai seguenti numeri

 338.778.3092   oppure   349.214.1973

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