Un manifesto per denunciare che una delle aree più belle del Cilento è da tempo interdetta all'accesso. E' questa l'iniziativa del consigliere comunale dimissionario del comune di Castellabate, Francesco Durazzo. Nei giorni scorsi per le vie della città è stato affisso un manifesto con il titolo emblematico: "Il ratto di Tresino, tradizione, storia e cultura negate". Il riferimento è una vicenda ormai annosa: quella relativa all'area di Punta Tresino che ormai dall'estate è interdetta all'accesso poiché i proprietari dei terreni, dopo una lunga battaglia giudiziale contro il comune, hanno vinto la causa per poter chiudere l'accesso al pubblico."Un brutto giorno di luglio, alle pendici del monte Tresino - si legge nel manifesto - sono stati installati sull'unica strada che consente l'accesso alla zona più bella ed incontaminata del nostro territorio e culla del nostro fondatore, dei dissuasori che impediscono l'accesso a chiunque, accompagnati da un cartello proprietà privata". "Ma Tresino ci appartiene - scrive Durazzo - lì nasce San Costabile Gentilcore, lì è conosciuto il primo insediamento del nostro territorio! Il monastero di San Giovanni, la torre, i monumenti più antichi che testimoniano la nostra storia, sono lì".
Poi il manifesto si sofferma sulla battaglia giudiziaria, persa da parte del comune "solo perché l'avvocato a cui è stato dato formale mandato di difenderci, decide deliberatamente di non rappresentare e difendere questo comune; addirittura bisbigliando che sarebbe stato inutile proseguire e l'amministrazione avrebbe almeno risparmiato spese". "Ma siamo impazziti!!! - si legge nel manifesto - l'amministrazione ha il compito e il dovere di difenderci. Ma soprattutto, a nulla vale una sentenza passata in giudicato in cui viene sancito che la strada di accesso è di uso pubblico; a nulla vale che l'urbanizzazione di Tresino sia stata fatta coi soldi pubblici". "Ora inizia la battaglia", conclude Durazzo.