Cronaca

Caccia di frodo:due denunciati a Montano Antilia e Casal Velino

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Due uomini, uno responsabile di aver praticato caccia di frodo e introduzione di arma da fuoco non autorizzata nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni in agro del comune di Montano Antilia e, l’altro per detenzione illecita di fauna selvatica nel comune di Casalvelino, sono stati denunciati dai forestali di Montano Antilia e Casalvelino, rispettivamente in località ”Varrochiano” e località “Ieschi”.

 I forestali del Comando Stazione di Montano Antilia, durante un servizio antibracconaggio, giunti alla località ”Varrochiano”, udivano numerosi colpi di fucile. La pattuglia, proseguendo a piedi lungo una strada in terra battuta, sorprendeva in flagranza di reato un cacciatore armato di fucile che era intento ad esercitare una battuta di caccia in un’area inclusa nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. L’uomo perquisito, veniva trovato in possesso di diverse cartucce calibro 12, e di alcuni volatili frutto della illecita attività venatoria. Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi sequestravano il fucile, le munizioni e tutto il materiale rinvenuto, deferendo alla competente A.G. di Vallo della Lucania il bracconiere per esercizio venatorio in area protetta e introduzione di armi non autorizzate.

A Casalvelino, alla località “Ieschi”, il locale Comando Stazione Forestale, riscontrava all’interno di un terreno di circa 1000 mq, completamente recintato con paletti in cemento con sovrastante rete metallica la presenza di n°3 esemplari di cinghiali. Le indagini, hanno consentito di accertare che gli esemplari rinchiusi erano detenuti senza autorizzazioni e privi di documentazione attestante la provenienza degli ungulati. Tutto ciò in violazione alla Legge sulla caccia, che vieta la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e di rettili di specie selvatica che costituiscono pericolo per la salute e la incolumità pubblica; tali sono le specie che in particolari condizioni ambientali e comportamentali, possono arrecare effetti mortali o invalidanti per le persone o che non controllati dal punto di vista sanitario e di prevenzione possono trasmettere malattie infettive. I Forestali, accertata l’illecita detenzione sottoponevano a sequestro preventivo i tre cinghiali, deferendo l’uomo alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania.

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