Nasceva oggi Carlo Pavone, lo storico originario di Torchiara. Il suo legame con il Cilento

Nasceva oggi, 200 anni fa, Carlo Pavone. Ecco la sua storia

Fiorenza Di Palma

Carlo Pavone, nato da Donato e Orsola Cagnano, apparteneva ad una famiglia borghese colta del Cilento, una regione fortemente coinvolta negli avvenimenti rivoluzionari e napoleonici dell’epoca.

Cenni biografici

Questa famiglia era caratterizzata dalla presenza di professionisti, proprietari terrieri e sacerdoti, spesso dotati di solide vocazioni intellettuali.

Durante la sua adolescenza, il Cilento visse numerosi interventi delle forze di sicurezza volti a smantellare le reti cospirative e a reprimere i moti liberali che si manifestarono nel 1828 e nel 1837, portando all’arresto dello zio Domenico in entrambi i casi.

Il trasferimento a Napoli

Nonostante ciò, Carlo e suo fratello Angelo erano membri di una generazione integrata nelle reti culturali europee, come dimostrato dalla presenza dello zio Giuseppe e del concittadino Agostino Magliani.

All’inizio degli anni ’40, Carlo si trasferì a Napoli, seguendo le orme di molti giovani rampolli della borghesia provinciale. Studiò lettere presso la scuola di Francesco De Sanctis e legge con Roberto Savarese, riuscendo a vincere un concorso per diventare giudice circondariale.

Nella capitale partenopea, si unì a un’elite politica che, attraverso il suo impegno durato diversi anni, aveva dato forma alla tradizione liberale nel meridione.

Il movimento era guidato da figure come Carlo Poerio, Francesco Paolo Bozzelli, Mariano D’Ayala e i suoi connazionali Matteo De Augustiniis e Francesco Antonio Mazziotti.Nel 1844, un tentativo di rivolta, che culminò nella disastrosa spedizione dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, venne stroncato.

Il legame con il Cilento

Tuttavia, quattro anni dopo, il 12 gennaio 1848, quando la rivoluzione esplose a Palermo, lo stesso gruppo decise di promuovere un’insurrezione nel Cilento con l’obiettivo di coinvolgere tutte le province napoletane.

Purtroppo, questa iniziativa si rivelò fallimentare. Carlo Pavone, insieme ai suoi compagni di lotta, sognava l’indipendenza e la modernizzazione del Sud Italia.

La sua esperienza come giudice circondariale e la sua formazione intellettuale lo avevano reso un membro attivo della comunità politica del tempo. Nonostante il fallimento dell’insurrezione nel Cilento, il suo impegno politico non cessò.

L’impegno per i valori liberali

Carlo Pavone continuò a lottare per i valori liberali e per un’Italia unita e indipendente. La storia di Carlo Pavone rappresenta un esempio di come gli intellettuali e i politici meridionali abbiano contribuito alla causa dell’indipendenza e della modernizzazione del Sud Italia.

Il suo impegno e la sua passione per la libertà sono un richiamo per le generazioni future a preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale del nostro Paese.

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