Multe annullate ad Agropoli, stangata sugli automobilisti: arrivano le ingiunzioni di pagamento

Ernesto Rocco

Amministrazione comunale sotto accusa. Il motivo? Verbali per violazioni al codice della strada annullati e ora rispediti agli utenti sotto forma di ingiunzioni di pagamento. Obiettivo del Comune è recuperare milioni di euro riferibili a sanzioni comminate mediante il famigerato autovelox. In queste settimane, a pochi giorni dalla prescrizione dei verbali, diversi utenti stanno ricevendo richieste di pagamento.

L’attività di recupero delle somme

Il comandante della Polizia Municipale, Antonio Rinaldi, ha avviato da alcuni mesi un’attività ampiamente pubblicizzata relativa ad un presunto “scandalo multe”. Che sia realmente uno scandalo c’è chi lo ritiene quantomeno dubbio considerato che dallo stesso municipio vi è chi ha chiaro il motivo dell’annullamento di quei verbali. Ma a poco serve perché l’iter per il recupero crediti relativamente a multe risalenti al 2017 ma anche a periodi più recenti va avanti. Soltanto per quell’anno sarebbero circa 5 i milioni da recuperare ed altri risulterebbero legati agli anni successivi.

Il caso è stato portato anche all’attenzione dei giudici contabili e in attesa di capire se si tratta di un fuoco di paglia o di un reale danno erariale saranno anche tanti cittadini a farne le spese, quelli che si sono visti recapitare le ingiunzioni di pagamento forse senza motivo. Tra di loro c’è chi dice di aver già pagato e chi invece era certo dell’annullamento.

Le proteste

Centinaia le persone che tra Natale e Capodanno hanno ricevuto le raccomandate da parte della società di riscossione ed ora accusano l’Ente comunale: «Ho pagato ma non ho conservato la ricevuta. Ora sarò costretto a pagare di nuovo?». Questa la domanda di un automobilista agropolese, ma le lamentele sono molteplici. «Sono costretto a fare ricorso per una multa già pagata, spendendo ulteriori somme per un avvocato», dice un altro cittadino. E proprio la pioggia di ricorsi rischia ora di essere un’ulteriore stangata per l’Ente, in termini di spese legali da affrontare.

La replica del comandante

«Questo ruolo – rassicura dal suo canto il comandante Rinaldi – che consta di circa 1.800 morosi, è stato elaborato dopo accurate ricerche fatte dal sottoscritto che hanno portato a reperire solo una parte della documentazione rinvenuta in un archivio, e per “parte” si intende che non tutti i verbali sono stati rinvenuti e nemmeno tutte le ricevute di pagamento. Pertanto, al fine di evitare un danno erariale, l’ente ha dovuto comporre una lista di carico includendo inevitabilmente anche qualche contribuente che aveva già pagato. Per questi ultimi basterà presentare la ricevuta di pagamento presso il Comando o via pec per ottenere l’annullamento dell’ingiunzione in autotutela».

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