Migranti: a Porta a Porta l’esempio virtuoso di Corleto Monforte

Ernesto Rocco
Porta a Porta Corleto Monforte

La questione migranti è tornata al centro del dibattito politico. L’arrivo di altre navi delle ONG nei porti italiani, le polemiche con Francia e Germania, le scelte del Governo, stanno determinando polemiche e discussioni.

L’argomento è stato al centro anche della puntata di ieri, 3 ottobre, di Porta a Porta. Il programma condotto da Bruno Vespa, ha puntato i riflettori sul caso Corleto Monforte. Il centro alburnino di 500 abitanti ha accolto venti migranti.

Un progetto di accoglienza innovativo

Ai microfoni dell’inviata del programma di Rai 1, Claudia Aldi, la testimonianza del drammatico viaggio della speranza di Saber con la moglie e i due figlioletti.

Corleto Monforte ha una particolarità: è il primo comune italiano ad aver firmato con la Prefettura un accordo di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per formare un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria). Nell’ex asilo, nel centro del paese, ora la famiglia di Saber trascorre il suo tempo insieme ad altri stranieri che hanno attraversato il Mediterraneo: 7 adulti e 9 minori.

Un viaggio della speranza durato circa venti ore, affrontato con la consapevolezza delle grosse difficoltà, che gli immigrati, provenienti perlopiù dall’Africa, hanno intrapreso per trovare una vita migliore e forse la definitiva felicità. Un rischio a cui sono andati incontro per non avere rimpianti, per sé e i propri figli. Per sperare in un futuro sereno che il posto in cui si trovavano non poteva garantire.

«Il progetto – ha spiegato il sindaco Filippo Ferraro – è di avere un primo momento di 2-3 mesi nel Cas, poi una volta che si sono integrati nella comunità di spostarli nelle abitazioni che abbiamo disponibili nel centro urbano del paese».

L’importanza dell’accordo con la Prefettura

L’accordo con la Prefettura ha grande importanza anche sotto il profilo burocratico, poiché permette di velocizzare il rilascio del permesso di soggiorno. Arun, 4 mesi, è il più piccolo ad aver già avuto i documenti. È in Italia da Luglio insieme ai suoi genitori.

Un’integrazione che funziona

Gran parte degli immigrati è pienamente integrati nel contesto sociale di Corleto Monforte; c’è anche chi ha trovato lavoro presso le famiglie del paese.

Insomma, il centro alburnino è un esempio positivo di accoglienza e di integrazione. È una dimostrazione concreta del grande cuore e dell’affetto che le comunità delle aree interne del Cilento sono in grado di donare.

Clicca qui per rivedere la puntata.

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