Mai più liste d’attesa, esami e visite a pagamento: da Codacons il modulo per i rimborsi, che però non sono garantiti

Basta alle lunghe liste d’attesa. Lo dice il Codacons

Silvana Romano
Ospedale

Basta alle lunghe liste d’attesa. Lo dice il Codacons, che da anni denuncia il grande problema dei tempi biblici necessari a realizzare gli esami strumentali o diagnostici, oltre che delle visite specialistiche.

Un problema nazionale

Anche se la gestione della Sanità è ad appannaggio regionale, i problemi dipendenti dalla gestione delle visite, interventi ed esami specialistici sono generali, ma particolarmente critici nelle regioni del Sud.

Una cosa grave per un sistema sanitario, organizzato su base universalistica e istituzionalmente deputato a rispondere alla domanda di prestazioni mediche da eseguire in tempi compatibili con le esigenze di cura richieste dalle specifiche condizioni di salute dei cittadini.

Ritardi nella diagnosi o nella cura di una patologia determinati da una attesa eccessiva – chiarisce il Codacons -rischiano di compromettere, anche in maniera radicale, la salute del paziente cui dovrebbe essere comunque garantita l’assistenza sanitaria in base a criteri di efficienza, efficacia e appropriatezza”.

Il fallimento del PNGLA

Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa nasce con l’obiettivo prioritario di avvicinare ulteriormente la sanità pubblica ai cittadini e prevede tempo massimi di attesa per l’accesso ai servizi sanitari pubblici ma non viene rispettato, a farne le spese sono i cittadini più bisognosi.

Il cittadino- dunque-  non ha altra scelta che ricorrere alla sanità in regime privatistico sopportandone i relativi costi.Il paziente che non riesce ad eseguire la prestazione richiesta tramite il SSN potrà e dovrà rivolgersi alla sanità privata ed i costi della prestazione così ottenuta gli dovranno essere rimborsati”. 

La soluzione

Il Codacons ha messo a disposizione un modulo per richiedere il rimborso del costo sostenuto per la prestazione sanitaria inerente la visita eseguita dal professionista privato, presso la struttura sanitaria privata, a causa della impossibilità di eseguire la medesima prestazione medica a carico del servizio sanitario pubblico per le lunghe liste d’attesa.

Si sottolinea come tale procedura non possa garantire al cittadino che il rimborso richiesto venga riconosciuto e quindi erogato; conseguentemente, potrebbe essere necessario un contenzioso giudiziario per la effettiva tutela dei propri diritti”.

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