Le gesta eroiche dei fratelli Riccio di Cardile, in arrivo un nuovo volume del fumetto

Il Comune di Felitto sosterrà l'iniziativa. La collana a fumetti ricostruisce gli avvenimenti risorgimentali nel salernitano

Alessandra Pazzanese
Fumetto fratelli Riccio

Il comune di Felitto, retto dal sindaco Carmine Casella, ha espresso parere di regolarità tecnica e contabile in merito alla richiesta avanzata dalla professoressa Clelia Parrillo, presidente del Circolo/Oratorio ANSPI – Associazione di promozione sociale “San Giovanni Bosco” della frazione Cardile, nel comune di Gioi.

Il contributo

L’associazione ha chiesto al comune cilentano un contributo di cinquecento euro, o della cifra che l’ente intende stanziare, per sostenere la pubblicazione del secondo volume del fumetto che racconta la storia risorgimentale in riferimento al periodo dal 1830 al 1848.

Tale compartecipazione permetterà al comune di Felitto di ricevere una quantità di copie del fumetto, proporzionate al contributo erogato, e la possibilità di organizzare mostre ed eventi a tema.

La collana

La collana di fumetti, in cui questo secondo volume si va ad inserire, s’intitola “Fratelli di Libertà” ed è dedicata agli avvenimenti risorgimentali nel salernitano a partire dal 1820. Il lavoro, che ha già avuto notevole successo, si è avvalso della collaborazione di storici, illustratori e autori qualificati: la sceneggiatura è stata curata da Antonio Mondillo, i disegni da Luigi Barricelli, i colori da Giusy Ianniello e la grafica da Mariella Dalmotto.

La storia

Il primo volume della collana narra delle gesta eroiche dei fratelli Riccio di Cardile. Alessandro, Davide e Licurgo Riccio, iscritti alla carboneria, partirono alla volta di Napoli per chiedere il riconoscimento dei diritti del popolo attraverso la Costituzione. Tornati a Cardile inalberarono il primo tricolore.

Nel 1828 un’altra rivolta, organizzata dall’associazione dei filadelfi, fu repressa nel sangue dalla dinastia borbonica. Tutti e tre i fratelli Riccio morirono tragicamente: Licurgo fu ucciso dalle guardie borboniche. Davide fu arrestato e rinchiuso nel carcere di Vallo, la madre ebbe il coraggio di portargli in carcere una fialetta di veleno con cui lo uccise per non vederlo fucilato in pubblica piazza. Il terzo fratello, Alessandro, fu tradito dal suo padrino. Le teste di Davide e di Alessandro furono esposte nella piazza di Cardile.

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