L’Arpac “promuove” il mare del Cilento: nessuna criticità lungo la costa

Il mare del Cilento promosso a pieni voti. Nessuna criticità e nessun divieto di balneazione nel mese di luglio

Ernesto Rocco
Arpac

Mare del Cilento in ottimo stato di salute. Lo rivelano i rilevamenti dell’Arpac del mese di luglio. Da Capaccio Paestum a Sapri, infatti, tutta la costa ottiene il massimo della valutazione, ad eccezione delle località Cammerelle e Lungomare, proprio nella città della Spigolatrice. In tutti gli altri tratti, invece, la qualità del mare nella scala di valori dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale è eccellente. Il monitoraggio viene eseguito con costanza durante tutta la stagione balneare.

Le analisi Arpac

Le analisi puntano in particolare a valutare di batteri inquinanti che possano rappresentare un pericolo per la salubrità del mare e di conseguenza pericoli per l’uomo. Nel Cilento nel mese di luglio non sono emerse criticità e pertanto non sono presenti divieti di balneazione.

Il fenomeno della colorazione del mare e della schiuma

Eppure continuano a segnalarsi qui, come lungo tutta la costa campana, fenomeni di colorazione dell’acqua o schiuma. L’Arpac ha di recente chiarito che non ci sono forme di inquinamento: «Le cause dell’intorbidamento e dell’intensa colorazione verde sono presumibilmente riconducibili alla stabilizzazione di un regime di alta pressione di origine africana (“bolla africana”) che ha ritardato la formazione dell’anticiclone delle Azzorre. Tali condizioni hanno rallentato il normale ricambio delle acque del Golfo impedendone il rinnovamento. Di conseguenza, la scarsa circolazione dell’acqua in un’area caratterizzata da elevati apporti di nutrienti, unitamente all’elevato riscaldamento dello strato superficiale del mare, hanno determinato probabilmente un’abbondante proliferazione del fitoplancton responsabile della colorazione anomala».

Gli altri tratti di costa

Problematiche, invece, si segnalano in altre località del salernitano. Bocciate le acque di Spineta Nuova a causa di reflui provenienti presumibilmente da un impianto di depurazione che non riesce ad effettuare il trattamento e sversa direttamente nel fiume Tusciano. Problemi anche in altre località nei comuni di Pontecagnano e Salerno, ma anche in Costiera Amalfitana.

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