Ingresso di Castelnuovo e Omignano nell’Unione dei Comuni: «si continua a salire a bordo del carrozzone»

«Unione dei Comuni una nave in condizioni peggiori dei barconi che tristemente trasportano i migranti dai Paesi africani»

Di Ernesto Rocco

L’ingresso dei comuni di Castelnuovo Cilento e Omignano nell’Unione dei Comuni Alto Cilento non ha mancato di creare polemiche. È Forza Italia a contestare la decisione, tramite il coordinatore di Agropoli, Emilio Malandrino. «Si continua a salire a bordo di un carrozzone inutile, dannoso, inconcludente e pericoloso», avverte Malandrino che già in passato aveva chiesto la fuoriuscita di Agropoli dall’Ente unionale.

Unione dei comuni Paestum Alto Cilento, la nota della minoranza

«Agli ordini del famoso viceré, ed ossequiando ogni sua volontà, altri comuni, a lui devoti, continuano a salire a bordo di una nave che, a mio avviso, è in condizioni peggiori dei barconi che tristemente trasportano i migranti dai Paesi africani verso le coste italiane – prosegue – E’ peggiore perché, mentre i barconi dei migranti sono almeno ricchi di una inconscia ed inconsapevole speranza di un futuro migliore, di una prospettiva di libertà di vita, di una possibile seppur fievole sopravvivenza, il “barcone unione” è, a mio parere, una barca già affondata, che fa acqua da tutte le parti, che non da alcuna prospettiva di utilità di futuro (amministrativo, contabile, economico e/o di sviluppo ), se non per qualcosa ( ben sottotraccia ) di tenebroso, di improbabile e di dubbia interpretazione. Un contenitore che serve soltanto a dividere grosse partite di bilancio tra gli Enti partecipati penalizzando anche chi, probabilmente, non condivide le stesse partite ed i servizi erogati (quali???) per cui si interviene economicamente. Un Ente che è diventato, o meglio forse lo è sempre stato, il transito girevole, a mo’ di giostra, di passaggi brevissimi di neo dipendenti, assunti nei comuni più disparati della nostra Provincia con modalità concorsuali e metodi spesso diversamente dubbi, che approdano poi, laddove chi di turno ha sponsorizzato la procedura decide».

La richiesta

Malandrino ha confermato la sua richiesta di chiedere la fuoriuscita dall’Ente del comune di Agropoli e lancia un monito ai consiglieri di minoranza: «E’ il momento che, soprattutto chi ritiene l’opposizione una materia seria, coerente e leale, faccia un passo in avanti ed assuma le sue responsabilità affrontando a viso aperto una questione ormai nota a tutti, incancrenita e rischiosa per il futuro contabile, e non solo, del nostro Comune».

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