“Il sentiero dei lupi”: un Cilento mai raccontato prima protagonista su Rai Uno

Ernesto Rocco


Il docufilm “Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio verrà trasmesso su Rai Uno, in seconda serata, il 14 maggio all’interno del programma Speciale Tg1. La produzione del film è stata realizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission, dalla Fondazione con il Sud e da Iuppiter Group, in collaborazione con Fondazione Picentia e Associazione WWF Silentum. Il documentario ha ottenuto numerosi premi nazionali e internazionali e ha registrato una grande affluenza di pubblico durante le proiezioni in giro per l’Italia.

La scoperta del Cilento e del lupo

Il film racconta il viaggio di Marco Galaverni, direttore scientifico del Wwf Italia, che si è messo alla ricerca del lupo nelle aree interne del Cilento. Il documentario ha l’obiettivo di mostrare il grande patrimonio ambientale, umano e culturale di questi territori, spesso considerati “marginali”, che rischiano di estinguersi a causa del loro isolamento e della desertificazione.

Galaverni attraversa borghi e percorsi naturalistici per la prima volta sul grande schermo, incontrando personaggi che sembrano usciti da un libro antico di fiabe.

Le tecniche utilizzate per la ricerca del lupo

La ricerca del lupo nel Cilento viene raccontata attraverso tecniche di monitoraggio e raccolta dati come l’analisi delle impronte e delle feci dell’animale, l’utilizzo di foto trappole collocate in alcuni punti strategici dei boschi, l’ispezione delle tane, l’uso del wolf-howling e i racconti dei pastori. Inoltre, il documentario si arricchisce delle testimonianze di Mia Canestrini, zoologa e autrice del libro “La ragazza dei lupi”.

Un’esperienza visiva e umana straordinaria

Il sentiero dei lupi” è un’esperienza visiva e umana straordinaria che spinge lo spettatore a scoprire il Cilento in un modo mai visto prima. Il documentario è un invito a scoprire i tesori nascosti del territorio e ad apprezzare la bellezza e la fragilità di queste zone “in via d’estinzione”.

“Il sentiero dei lupi” è anche un omaggio ai pastori, ultimi “custodi” delle montagne, che attraverso la loro esperienza e conoscenza sono in grado di salvaguardare e preservare la biodiversità del territorio.

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