I “3 bicchieri” Gambero Rosso si riempiono anche di Cilento

Serena Vitolo

Il Gambero Rosso anticipa le eccellenze della Guida 2024 che verrà presentata il 15 ottobre. Sono 22 i vini della Campania che quest’anno hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso. Il nome assegnato alle migliori etichette delle cantine italiane, selezionate dalla guida “Vini d’Italia”, prende spunto dalle seguenti parole:

“Con una bottiglia di vino si riescono a servire sei bicchieri ed è molto triste, oltre che poco salubre, bersela da soli. Una bottiglia si beve in due e se il vino è molto buono fanno tre bicchieri a testa“.

Le cantine, il prodotto, i motivi identitari

Le cantine che ricevono i “Tre Bicchieri” sono considerate le migliori nella loro regione e producono vini di altissima qualità. I “Tre Bicchieri” sono assegnati solo ai vini che hanno ottenuto il punteggio massimo durante il processo di valutazione, che tiene conto di diversi fattori, tra cui la qualità delle uve, il processo di vinificazione, l’affinamento e il gusto del vino. Ricevere i “Tre Bicchieri” è un grande onore per le cantine italiane e rappresenta una garanzia di eccellenza per i consumatori.

Anche il Cilento ottiene ottimi riscontri grazie alle aziende Casebianche e San Salvatore 1988.

San Salvatore 1988, Paestum

L’Azienda Agricola San Salvatore 1988 è un laboratorio a cielo aperto per una produzione consapevole ed ecosostenibile in una terra antica, ricca di storia e tradizione, mai toccata dall’agricoltura intensiva. I vigneti e la cantina, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, si trovano nella stessa area in cui gli Antichi Greci cominciarono la colonizzazione della Magna Grecia e portarono, conseguentemente, i vitigni aglianico, fiano e greco; oggi, proprio negli stessi luoghi, sorgono le viti dell’azienda. La filosofia della San Salvatore 1988, il cui patròn è Peppino Pagano, imprenditore di successo del settore turistico-alberghiero, è quella di produrre vini rispettando la natura e le tradizioni, includendo nei prodotti anche la storia e i sapori della terra natia; l’agricoltura infatti, biologica, non è mai intensiva, le vigne non vengono stressate e si cerca di rispettare l’identità ecologica e i ritmi naturali. Il vino premiato con i “Tre bicchieri” è Pian di Stio 2022. Si tratta di un vino da uve fiano coltivate a circa 550 metri di quota nel comune di Stio, vinificate esclusivamente in acciaio. Rubino vivace con sfumature violacee. Al naso è fresco e piacevole nei toni di frutta rossa e fiori primaverili. Al gusto è sapido, fresco e succoso, di raffinata struttura. Nel suo sviluppo ci racconta il suo carattere mediterraneo.
L’intenzione di Peppino Pagano, che ha dato il via al tutto piantando barbatelle a Stio, un piccolo comune dell’entroterra rivelatosi un luogo ideale per la viticoltura e poi continuando ad allevare viti nel comune di Capaccio-Paestum, è quella di crescere ulteriormente, potendo anche contare sul supporto di Riccardo Cotarella. D’altronde l’azienda San Salvatore ha acquisito un ruolo significativo, non solo in Cilento ma anche in regione, in pochissimo tempo, quindi è facile aspettarsi, dalla stessa, ancora grandi cose. Undicesimo anno questo in cui l’azienda si è distinta con il premio prestigioso del Gambero Rosso.

Casebianche, Torchiara

Nel comune di Torchiara, in provincia di Salerno, all’interno del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – ora Patrimonio Unesco – nasce nel 2000 ad opera di Elisabetta Iuorio e Pasquale Mitrano – ex architetti – l’azienda agricola Casebianche, dal nome della Contrada Case bianche dove sorge la cantina.I 14 ettari su cui si estende l’azienda Casebianche, di cui 5 vitati, sono l’espressione naturale della biodiversità floristica; oltre agli agrumi e gli ulivi si coltivano anche i migliori fichi d’Italia, i cilento Dop. Uno spicchio di terra selvaggia delimitato dal monte Stella, un massiccio alto 1131 m s.l.m che protegge dai venti freddi, e il mare del Cilento. È qui, al fianco dei lecci, dei fichi d’India, dei carrubi, mirti, ginepro, ginestre, corbezzoli, aceri e castagni che nascono i vini Casebianche, soprattutto fiano e aglianico, tutti certificati Bio da Agricoltura Italia, grazie anche all’opera del giovane e famoso enologo Fortunato Sebastiano, che nel 2006 è entrato al fianco di Elisabetta e Pasquale nell’azienda cilentana e che li ha condotti al primo imbottigliamento nell’annata seguente. Il vino che riceve i “tre bicchieri” è il Rosso Cilento Doc “Dellemore” prodotto con uve aglianico, barbera (vigna vecchia con ceppi di oltre 50 anni) e piedirosso. Il Dellemore è un vino poliedrico negli abbinamenti, per le sue caratteristiche si adatta benissimo anche a piatti ricchi di sapore.

Cilento da (de)gustare

La provincia di Salerno è molto ampia e, oltre a contenere tesori conosciuti nel mondo come la Costiera Amalfitana, racchiude zone dal pregio paesaggistico ancora non completamente scoperte – e stravolte – dal turismo di massa internazionale. Prima fra tutte il meraviglioso Cilentopatrimonio Unesco: la denominazione deriva dal latino “cis Lentum”, al di qua dell’Alento (anche se il fiume oggi non ne segna più il confine geografico) e con il Vallo di Diano e gli Alburni forma il Parco Nazionale istituito nel 1991. Antico centro di cultura greca, chilometri di splendide coste rocciose, ma anche campagne, montagne, fiumi, boschi, il Cilento è uno dei più ricchi bacini gastronomici della Campania ed è riconosciuto come uno dei luoghi mondiali della dieta mediterranea, che qui fu teorizzata.

Ad accompagnare i piatti e le pietanze che introducono la tiepida stagione autunnale, arrivano i tre bicchieri della guida Michelin che, senza pregiudizio geografico, accende il suo faro su due aziende che proprio nel Cilento portano avanti la produzione dei vini Pian di Stio 2022 e Cilento Rosso Dellemore 2020.

Complimenti alle aziende del territorio e…buona bevuta cilentana agli appassionati di vino!

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