Giornata della Memoria per ricordare le atrocità commesse ad Auschwitz, Franco Alfieri: « La memoria sia tutela di valori antifascisti, oggi e sempre»

Questa giornata - dichiara il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri - vuole ricordarci la vergogna delle leggi razziali approvate durante il fascismo

Redazione Infocilento

In occasione della Giornata della Memoria che, ogni anno, si tiene il 27 gennaio, anche Franco Alfieri, Presidente della Provincia di Salerno, ha voluto dare voce ed esprimere un pensiero sulle atrocità commesse nei campi di sterminio.

La giornata

La giornata nasce con l’intento di ricordare le vittime dell’Olocausto del nazismo e del fascismo. In quella data nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz rivelando al mondo l’orrore del genocidio.

La dichiarazione

«Questa giornata – dichiara il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri – vuole ricordarci la vergogna delle leggi razziali approvate durante il fascismo, la persecuzione nei confronti di cittadini ebrei e italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. Ma il ricordo va anche a tutti quelli che si sono opposti al progetto di sterminio mettendo a rischio la propria vita, riuscendo a salvare altre vite e proteggere i perseguitati.

La conquista della democrazia passa da qui, dalla memoria dei fatti e di chi ha saputo difendere valori etici e morali irrinunciabili, scegliendo di opporsi alle leggi e regole del fascismo. Tutto questo ci deve guidare perché oggi non accada più la prevaricazione dell’uomo su un altro uomo.

Dovremmo imporre il coraggio della memoria sempre, tutti i giorni dell’anno, per evitare e prevenire le tantissime guerre in corso nel nostro mondo contemporaneo, a iniziare dalla crisi internazionale in Ucraina a due passi da casa nostra.

Riflettiamo su questa giornata perché la memoria non sia una sterile espressione retorica di questioni collocate nel passato, ma sia per tutti noi tutela di valori antifascisti, oggi e sempre. La memoria non è a intermittenza».

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