Giornata del rifugiato: due giorni speciali a Torre Orsaia e San Giovanni a Piro

Giornata Mondiale del Rifugiato nel cuore del Cilento: inclusione, partecipazione e divertimento per tutti i cittadini

Maria Emilia Cobucci
Giornata mondiale del Rifugiato in festa Bosco e San Giovanni a Piro

Inclusione, partecipazione e tanto divertimento soprattutto per i più piccini: sono state le componenti che hanno reso ancora più speciale la due giorni che i Comuni di Torre Orsaia e di San Giovanni a Piro hanno dedicato alla Giornata Mondiale del Rifugiato. Il fine ultimo è eliminare definitivamente e in maniera radicale i pregiudizi che potrebbero condizionare i rapporti tra persone provenienti da paesi diversi ma al contempo promuovere una perfetta integrazione sociale, scolastica e lavorative delle famiglie accolte dal sistema SAI – Sistema Accoglienza Integrazione – .

L’iniziativa

Un progetto che da anni vede coinvolto in prima linea il Comune di Torre Orsaia che dal 2017 accoglie tre famiglie con i loro bambini alle quali, dallo scorso anno, si sono aggiunte altre due famiglie accolte nella frazione collinare di Bosco, con il pieno coinvolgimento dell’amministrazione comunale di San Giovanni a Piro.

Tutto questo grazie anche alla lungimiranza degli amministratori locali e alla piena solidarietà di tutti i cittadini nei diversi paesi dove il progetto SAI ha tracciato la sua strada. La due giorni dedicata alla Giornata Mondiale del Rifugiato, organizzata dal Consorzio La Rada, ha avuto come tema conduttore “Agire l’Accoglienza” ed è iniziata martedì pomeriggio nel Comune di Torre Orsaia con una grande festa in piazza Padulo.

Le testimonianze

E non solo. Nel corso della giornata c’è stato anche un momento di scambio di testimonianze con le famiglie dei rifugiati, accolte nel progetto, e con le associazioni locali. Il tutto arricchito dall’animazione con giochi acquatici e gonfiabili per bambini.

L’appuntamento di Bosco

Il secondo appuntamento è stato il giorno seguente a Bosco. Dopo una iniziale passeggiata guidata per conoscere il bellissimo borgo, non è potuta mancare la visita gratuita al Museo Ortega, per concludere poi l’incintro con stand di cucina etnica e del territorio, giochi gonfiabili e tanto divertimento.

Una due giorni ricca di emozioni, trasmesse soprattutto dalle famiglie accolte nei due comuni che hanno raccontato le loro testimonianze di vita. Un progetto di accoglienza dunque nel cuore del Cilento che da sempre si caratterizza per l’alto profilo d’integrazione sociale, scolastica e lavorativa delle famiglie accolte grazie alla lungimiranza degli amministratori locali e alla solidarietà della popolazione.

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