Fiaccolata a Marina di Eboli in ricordo del piccolo Francesco Pio

Marina di Eboli commossa nel ricordo del piccolo Francesco Pio, scomparso tragicamente. Una fiaccolata silenziosa ha illuminato la città, un monito per la sicurezza dei bambini

Silvana Scocozza

Faceva freddo ieri sera a Marina di Eboli. La pioggia a fare il resto e le fiamme delle candele a rischiarare la serata per la fiaccolata in ricordo del piccolo Francesco Pio.

Buio e pioggia, pozzanghere e abbandono. Quello che resta della pista ciclabile “più lunga d’Italia” è solo devastazione, degrado e abbandono. Che quando è inverno e piove ed è sera è tutto decisamente ancora più degradato.

Per strada non c’è nessuno, qui che solitamente tra illegalità diffusa e prostituzione si trova sempre qualcuno agli angoli della strada, pronto a delinquere.

La fiaccolata

Ci sono decine di persone, una cinquantina forse, in fila, candele alla mano dirette verso la violetta isolata teatro dell’atroce tragedia che si è consumata lunedì mattina.

Pozzanghere e buio, pioggia e freddo e il serpentone aperto dalla mamma e dai familiari del piccolo Francesco Pio si è snodato fino al cancello di quella casa di colore giallo. In corteo il sindaco di Eboli Mario Conte, l’assessore Lucilla Polito, i consiglieri Costantino, Lavorgna, Moscariello, Pierro, Marisei e Maratea. Qualche rappresentante della Croce Rossa Italiana e di qualche associazione e Antonio Alfano presidente del comitato di quartiere Campolongo-Aversana insieme ai soci e ai volontari.

Rose bianche e candele. E quando nella strada sterrata davanti casa, spezzata a metà da una pozzanghera che ha reso impraticabile il terreno e impossibile raggiungere l’ingresso, una preghiera è stata recitata e palloncini bianchi lasciati volare verso il cielo.

Tristezza e rabbia. Solo le parole di una donna urlate all’improvviso “la pagherete” hanno spezzato il silenzio.

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