Eboli: preoccupazione per il protocollo contro la violenza: “Mette a rischio le donne”

La Rete Antiviolenza e le associazioni attiviste campane esprimono forte preoccupazione per il protocollo d'intesa sottoscritto dal Comune di Eboli per l'istituzione di uno sportello d'ascolto per donne vittime di violenza e autori di maltrattamenti.

Ernesto Rocco
Stop alla violenza sulle donne

Forte preoccupazione da parte della Rete Antiviolenza e delle associazioni attiviste campane per il protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Eboli con la Cooperativa Sociale INSIEME e l’Associazione CITTADINANZAATTIVA CAMPAGNA-EBOLI per l’istituzione di uno sportello d’ascolto denominato “LO SPECCHIO”.

Un protocollo controverso

Lo sportello, secondo il protocollo, dovrebbe fornire supporto sia alle donne vittime di violenza che agli autori di maltrattamenti, compresi coloro che soffrono di dipendenze da stupefacenti. Un approccio che desta forti perplessità e che, secondo le associazioni, viola le normative vigenti in materia di contrasto alla violenza di genere, in particolare la Convenzione di Istanbul, che vieta qualsiasi forma di contatto tra vittime e autori di violenza.

Le critiche delle associazioni

“Istituire uno sportello che metta a contatto donne vittime di violenza con i loro aguzzini è inaccettabile e pericoloso”, dichiara la Rete Antiviolenza. “Questo approccio rischia di esporre le donne a ulteriori traumi e di ostacolare il loro percorso di fuoriuscita dalla violenza. La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani e sostenerle nella fuoriuscita significa sostenerle nel percorso di autodeterminazione ed evitare la vittimizzazione secondaria. Assegnare una sfida così complessa a chi si occupa di altro significa non rispettare gli assi della convenzione di Istanbul che ricordiamo essere ratificata legge nel 2014 in Italia e non riconoscere il lavoro dei centri antiviolenza, luoghi altamente specializzati e riconosciuti per la tutela, la protezione e la fuoriuscita dalla violenza delle donne e dei loro figli e figlie”.

La richiesta di revisione

Le associazioni chiedono al Comune di Eboli di rivedere il protocollo d’intesa e di elaborare un piano di intervento in linea con le normative vigenti e con le best practice in materia di contrasto alla violenza di genere. “E’ necessario garantire alle donne vittime di violenza un supporto adeguato e sicuro, in un contesto che le tuteli e le accompagni nel loro percorso di guarigione e di rinascita”, concludono le associazioni.

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