Eboli, il bilancio dell’amministrazione Conte: Abbiamo ereditato il nulla mischiato col niente

Silvana Scocozza

Attorno alle 11.00 di questa mattina nell’Auditorium di San Bartolomeo Art Sound dei fratelli Lodi ha cliccato play per dare il via alle slide allestite per l’occasione e sul maxi schermo sono andate le immagini di “Continuiamo a costruire il futuro” con il lavoro fatto, assessorato per assessorato, in questo primo anno e mezzo alla guida della Città.

La conferenza stampa

A snocciolare dati e presentare i lavori, attraverso la lettura delle 25 pagine, l’addetto stampa del Comune, la giornalista Stefania Battista.

A seguire, la parola ai capigruppo di maggioranza.

I giovanissimi consiglieri comunali Matteo Balestrieri, Pasquale Ruocco e Vito Maratea hanno elogiato e rimarcato il lavoro fatto in questi mesi dal Sindaco Conte e dalla maggioranza di governo e in una autocelebrazione mista ad esaltazione si sono complimentati con loro stessi e con i loro colleghi di maggioranza.

Da Lucilla Polito, presidente commissione cultura e capogruppo consiliare, invece, è arrivato sì l’entusiasmo e il rinnovato sostegno al Sindaco Conte ma anche e soprattutto una scossa: “Quando ripenso a tutto ciò che abbiamo realizzato per la nostra Città, sono orgogliosa del lavoro svolto. Ma non basta. Forse è troppo poco, forse è troppo tardi, evidentemente potevamo e dovevamo fare di più e meglio”.

E quindi l’invito per un nuovo vento di impegno e di entusiasmo, con il coinvolgimento delle realtà culturali ebolitane, delle scuole, delle associazioni per nuovi progetti in cantiere.

E poi la parola al Sindaco di Eboli Mario Conte che, in soldoni, avrebbe ereditato una Città fantasma dove finora avrebbero regnato “il nulla mischiato col niente”.

Debiti ereditati per 6 milioni e 600 mila euro, quartieri letteralmente abbandonati al degrado e all’incuria, una città insicura e fuori controllo.

Manutenzione pari allo zero, mai effettuata è mai vista.

Istituiti scolastici privi dei criteri minimi di vivibilità, in alcuni la pioggia e le infiltrazioni avrebbero creato danni ingenti, in altri la questione dei riscaldamenti inefficienti e non funzionanti avrebbero addirittura costretto gli alunni a stare al freddo.

La macchina amministrativa arrugginita, senza personale e senza stimoli.

L’erba incolta ovunque che nei quartieri non si era mai tagliata prima.

La Marina di Eboli abbandonata al degrado e all’abbandono.

Carlo Levi “morto” e lasciato nel dimenticatoio.

Il Piano di Zona scatola cinese vuota in cui nessun Comune voleva più restare. Buccino, Altavilla, Serre: volevano scappare tutti. Campagna, poi è rientrata.

Per non parlare dei buoni spesa covid mai elargiti.

Il Sindaco Conte accusa di aver trovato una situazione complessivamente disastrosa, sin dall’insediamento.

Con la manutenzione comunale mai effettuata, il PUC che è stato “una follia per la sproporzione volumetrica”.

Video sorveglianza inesistente “chiusa in uno stanzino dal 2018 ma ora finalmente e per fortuna accessibile sia ai vigili che ai carabinieri”.

Insomma, ascoltando il Sindaco della Città di Eboli Mario Conte, quella che ha ereditato quasi un anno e mezzo fa è stata davvero una Città da terzo mondo, una Città priva dei criteri minimi di vivibilità vittima della mala gestione delle amministrazioni precedenti.

Una Città in ginocchio. Senza vita e senza più stimoli. “Un paese, Eboli, che però ha ritrovato finalmente linfa vitale e competenze. Dal centro alle periferie”.

I presenti e gli assenti

Nell’Auditorium di San Bartolomeo questa mattina erano assenti diversi consiglieri comunali di maggioranza. Assente ormai da mesi a qualunque attività politica amministrativa ebolitana il consigliere comunale Camilla Di Candia, in contrapposizione netta ed evidente con la maggioranza Conte.

Nessuno, inoltre, avrebbe notato la presenza del consigliere comunale Cosimo Naponiello. Anima critica di maggioranza che non le manda mai a dire, anzi è la vera spina nel fianco del Sindaco Conte.

Qualche esponente della maggioranza, invece, ha trascorso buona parte del tempo all’esterno della sala, disinteressato del tutto all’argomento.

Atteggiamento il suo da preferire a chi, seduto tra le fila centrali della sala convegni ha riso senza ritegno per tutto il tempo della convention. Assenti anche diversi dirigenti comunali.

La nota di colore

Forse una parola di troppo o qualche riferimento fuori luogo e due dirigenti comunali sarebbero venuti alle mani. Qualche spintone e qualche parola grossa e la scena non è passata inosservata a quanti stavano lasciando l’Auditorium in quel momento. Tra i due, uno visibilmente imbarazzato si è fatto da parte allontanandosi dalla gente. L’altro, invece, avrebbe continuato ad inveire.

Non è la prima volta che episodi simili si verificano in un clima che evidentemente a Palazzo non è affatto disteso nemmeno tra i dirigenti.

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