Eboli, fondi per le persone con disabilità persi e restituiti alla Regione: al centro del dibattito cittadino il progetto “Dopo di noi”

Parla Generoso Di Benedetto già Disability Manager del Comune di Eboli

Silvana Scocozza
Municipio Eboli

«Fondi per le persone con disabilità restituiti alla Regione: la sconfitta della politica», l’accusa arriva dal Partito Democratico ebolitano ma fa eco anche ad una serie di accuse che arrivano dal terzo settore.

Le dichiarazioni

«Nel campionato dell’incapacità progettuale, il Comune di Eboli si piazza nuovamente in ottime posizioni restituendo alla Regione Campania oltre 242mila euro destinati alla realizzazione di servizi in favore di persone con disabilità gravi. Malgrado le sollecitazioni in merito pervenute dalle Associazioni di categoria, le riunioni celebrate, le segnalazioni formulate da questa opposizione, a oltre due anni dall’insediamento, non si è fatto un bel nulla, conseguendo l’unico risultato di dover restituire quanto già finanziato».

Alla nota del PD fa eco la nota del Comune “Repetita iuvant” con le dichiarazioni dell’assessore alle Politiche Sociali, Katia Cennamo.

Il progetto

Prima la cronistoria del progetto per il “Dopo di Noi” e poi la precisazione: «I fondi potranno essere riassegnati a fronte di nuovi avvisi regionali che, come gli Ets ben sanno, sono periodici. Non sono dunque da ritenersi perduti. Tuttavia anche per i prossimi avvisi sarà necessario presentare progetti circostanziati, completi degli allegati richiesti e, successivamente, della necessaria rendicontazione delle spese ammissibili, precisamente elencate nel programma regionale “Dopo di Noi”».

«È un peccato non aver potuto assegnare tutti i fondi del “Dopo di Noi” – ha dichiarato la Cennamo – Ma se le integrazioni richieste non giungono o non rispondono a quanto necessario, insomma se i progetti non risultano finanziabili, all’ente non restano alternative. Per la trance persa credo che molti problemi siano anche dovuti alla pandemia che rese difficile proseguire il cammino iniziato. Ma stiamo parlando di progetti, fondi e azioni politico amministrative che risalgono a qualche anno fa. Per quanto riguarda il mio assessorato guardiamo ai prossimi bandi che non mancheranno, con l’auspicio che la collaborazione col terzo Settore possa migliorare e superi le sterili polemiche del passato».

Il Terzo Settore però non ci sta, alza la voce e sta organizzando una conferenza stampa per restituire le accuse la mittente e chiarire la situazione.

Dal Movimento 5 Stelle l’accusa di “buco nero della politica sociale locale”

Scarsa comunicazione, carenze e mancanze politiche: al centro della discussione per il Movimento 5 Stelle di Eboli finisce il Terzo Settore e la politica sociale locale. «L’informazione ai fini della partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’Amministrazione pubblica o per cogliere opportunità, a tutela di interessi dovrebbe essere uno dei ruoli primari svolti da un Governo locale. Esattamente come per le osservazioni allo studio di impatto ambientale, alle varianti del progetto alta velocità lotto 1 A, scadute senza partecipazione né del Comune e né dei cittadini per mancanza di pubblicizzazione anche attraverso il sito del Comune, “congelato per AV” al 2022, così per la vicenda dei fondi per l’assistenza non spesi e tornati in regione.

Analogamente altri episodi. Restituzione somme non utilizzate finanziamento Dipofam centri estivi 2021 pari a euro 88 mila, per il piano spiaggia e riguardante l’erogazione per servizi a persone affette da handicap», dice Erasmo Venosi, rappresentante territoriale del Movimento 5 Stelle.

Mancata nomina del disability manager

«Rischio condanna con onere per 300 mila euro, per vicenda Esculapio; mancata nomina del Disability Manager, che opera con Sindaco e Assessori per confronto su politiche di disabilità; mancato rapporto con gli ETS (Enti Terzo Settore) ai fini della partecipazione e soprattutto della trasparenza, l’inclusività, il contrasto a forme di discriminazione – dice Venosi – perché non attivare gli strumenti collaborativi come la co-programmazione dei servizi e la loro implementazione attraverso la coprogettazione? Quali i motivi che si oppongono? Cosa impedisce la costituzione di un tavolo di confronto tra Comune ed ETS, debitamente selezionati attraverso l’evidenza pubblica, volta a identificare nuove risposte sul piano dei servizi ai bisogni mutevoli della comunità ebolitana?».

Le domande che il Movimento 5 Stelle di Eboli attende dall’amministrazione comunale sono rivolte, principalmente, all’assessore alle Politiche Sociali Katia Cennamo.

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