Eboli: cinque persone indagate per la morte del piccolo Francesco Pio

Per tutti c’è l’ipotesi di omicidio colposo per omessa custodia degli animali

Silvana Scocozza
Tragedia di Campolongo: 5 persone indagate per la morte del piccolo Francesco Pio

Cinque sono le persone iscritte sul registro degli indagati per la morte del piccolo Francesco Pio, il bimbo di solo tredici mesi strappato alla vita dalla ferocia di due pitbull che lo hanno azzannato lunedì mattina poco dopo le otto nel patio di una casa rurale posta nel zona periferica di Campolongo a Marina di Eboli.

Le indagini

Il sostituto procuratore di Salerno, Alessandro De Vico, ha iscritto cinque persone sul registro degli indagati per la morte del bimbo.

Si tratta della mamma Paola Ferrentino,
degli zii del piccolo Giuseppe e Simone Santoro e dei proprietari dei cani Fabio Fiorillo e Gaia Sabato.

Concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali sarebbe questa per gli indagati l’accusa di reato.

L’autopsia

Intanto espletate tutte le formalità di rito e conferito ufficialmente l’incarico, sarà il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nelle sale dell’obitorio dell’ospedale di Eboli, a completare il quadro probatorio e a scrivere, nero su bianco, come sia realmente andata in quegli atroci attimi in cui il bimbo ha smesso di respirare.

Ad esame autoptico concluso la salma del piccolo Francesco Pio potrà essere restituita alla famiglia che procederà al rito funebre.

Da definire la data del funerale che probabilmente sarà celebrato nella chiesa di Aversana, a confine tra i comuni di Battipaglia e Eboli.

Il lutto

Bandiere a mezz’asta e il lutto cittadino che è stato dichiarato dal sindaco di Eboli Mario Conte e che potrebbe coincidere con la giornata del venticinque aprile.

E mente gli organi inquirenti sono alle battute finali della ricostruzione di tutta la dinamica dei fatti e continuano a mettere ogni tassello nella casella giusta, si registra anche la voce del capo della procura di Salerno, Giuseppe Borrelli che pur non potendo riferire sul quadro giudiziario pone l’accento sulla vicenda definendola dolorosa e impressionante nella sua dinamica, un quadro umanamente doloroso per un tragedia terribile.

E proprio sulla tragedia in generale si continua a raccontare e a dire tutto e il contrario di tutto. Anime divise e contrapposte anche sulle sorti dei due animali e sulle responsabilità dei possessori dei molossi.

Le indagini vanno dunque avanti per verificare esattamente tutti i profili di responsabilità, la comunità locale è ancora incredula e molte parrocchie si sono riunite in preghiera per ricordare il piccolo Francesco Pio.

Condividi questo articolo
Exit mobile version