Diatriba tra chirurghi e infermieri di ortopedia del «Curto», duro documento del Nursind Salerno

Anche il Nursind Salerno, con il segretario territoriale Biagio Tomasco, esprime la propria posizione in merito alla diatriba venutasi a creare al “Curto” di Polla tra alcuni medici di Chirurgia e gli infermieri di ortopedia

Federica Pistone
Biagio Tomasco

Anche il Nursind Salerno, con il segretario territoriale Biagio Tomasco, esprime la propria posizione in merito alla diatriba venutasi a creare al “Curto” di Polla tra alcuni medici di Chirurgia e gli infermieri di ortopedia.

Il documento dei medici

I medici in un documento avevano rimarcato che «i medici di chirurgia prestano servizio come medici divisionali, e non interdivisionali”, ed avevano ammonito gli infermieri del reparto di Ortopedia annunciando che “attiveranno i provvedimenti del caso nei loro confronti se saranno chiamati per redigere cartelle cliniche, controllo dell’ emocromo, cefalea e ipertensione di pazienti ricoverati nel loro reparto».

Tutto nasce dal problema relativo alle guardie interdivisionali che i medici di chirurgia, sottolineano, non sono tenuti a ricoprire. Tomasco, nel documento, inviato peraltro, a vertici dell’Asl, Ordine dei medici, Opi, prefetto di Salerno e Procura di Lagonegro sottolinea duramente che i “chirurghi hanno deliberatamente e scientemente scavalcato la linea gerarchica , violando in tal modo quanto disposto dal codice comportamentale».

Le dichiarazioni di Tomasco

“La pretesa “ammonizione” e l’intimidazione per cui “attiveranno provvedimenti“, aggiunge Biagio Tomasco, da parte dei chirurghi nei confronti degli infermieri dell’Ortopedia, oltre a rappresentare una minaccia verso altri lavoratori, di cui preghiamo l’Opi di Salerno di valutarne la portata e gli effetti nei confronti della professione, risulta essere priva di efficacia in quanto gli stessi non solo non rivestono ruoli di subordinazione con i chirurghi, afferenti ad un’altra Unità operativa, ma al contrario minano nel profondo il rispetto istituzionale che dovrebbe vigere tra tutti gli appartenenti alle professioni sanitarie, contribuendo alla creazione di un distress organizzativo che in ultima analisi si riflette sulla mancata assistenza al paziente”.

Tomasco prende le difese degli infermieri, aggiungendo infatti nel documento, “gli infermieri dell’ortopedia di Polla, con la loro richiesta di intervento, altro non hanno fatto che garantire ai pazienti il massimo dell’assistenza. Bene hanno fatto e faranno gli infermieri a richiamare i chirurghi, qualora sia necessario, a prestare la loro opera nell’interesse dei pazienti”.

Tomasco aggiunge che la questione relativa alle guardie interdivisionali debba essere risolta unicamente dal direttore sanitario del presidio ospedaliero e non “altri in base alle loro convinzioni personali”.

Dal Nursind solidarietà agli infermieri dell’ospedale di Polla

Il documento del segretario del Nursind termina con la richiesta ai destinatari della nota sindacale a valutare, ognuno per la sua competenza, a valutare il comportamento tenuto in questa occasione da parte dei dirigenti medici della Chirurgia di Polla, tra l’altro fortemente intimidatorio nei confronti di chi altro non ha fatto che assistere nel migliore dei modi i pazienti loro affidati, rimarcando che tale comportamento debba essere lodato anziché mortificato.

Come sindacato, infine, esprimiamo solidarietà e vicinanza agli infermieri della Ortopedia di Polla che con il loro comportamento hanno dimostrato attaccamento ai valori della professione e professionalità verso l’utenza”.

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