Dalla Schlein stoccata a De Luca: silurato il figlio Piero

«È una vendetta trasversale. Scelte non fondate né su dinamiche politiche, né sulle competenze»

Ernesto Rocco
Vincenzo e Piero De Luca

Piero De Luca, figlio del governatore campano Vincenzo De Luca, è stato sollevato dal suo ruolo di vicecapogruppo Pd alla Camera dei Deputati. Questo evento segna il primo risultato del conflitto in corso tra la segretaria Elly Schlein e il presidente di regione che potrebbe essere ora ostacolato anche nel suo desiderio di un terzo mandato come governatore della Regione Campania.

La scelta della segreteria Pd

Durante l’assemblea svoltasi ieri mattina, il gruppo parlamentare del PD a Montecitorio ha definito l’Ufficio di Presidenza. In tale contesto è avvenuto il “siluramento” di Piero De Luca, retrocesso al ruolo di segretario d’Aula.

Su proposta della presidente Chiara Braga, una stretta collaboratrice di Dario Franceschini, sono stati eletti come vicepresidenti Valentina Ghio, vicina ad Andrea Orlando, Toni Ricciardi, proveniente da LeU, Simona Bonafè di Base Riformista (nella veste di vicepresidente) e Paolo Ciani, affiliato alla comunità di Sant’Egidio.

Le altre nomine

Oltre a Piero De Luca, che aveva il compito di occuparsi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, delle riforme e della sicurezza, sono stati nominati segretari d’Aula anche l’ex renziano Andrea Casu, il piemontese di corrente bersaniana Federico Fornaro (che mantiene la delega all’Aula), la zingarettiana Sara Ferrari, Roberto Morassut della sinistra romana di Goffredo Bettini e la franceschiniana Silvia Roggiani.

Il commento di Piero De Luca

“Nell’augurare buon lavoro al nuovo ufficio di presidenza, non posso non rilevare che la vicenda del Gruppo parlamentare ha assunto in queste settimane un significato politico-simbolico ben superiore ai destini dei singoli, per cui credo doveroso esprimere una riflessione”, ha esordito Piero De Luca. “È chiaro a tutti che le logiche che hanno prevalso in questa vicenda, per quanto mi riguarda, non sono state fondate né su dinamiche politiche, né sulle competenze, né sul contributo al lavoro parlamentare, ma risentono di scorie ancora non smaltite delle ultime primarie. Si è consumata una sorta di vendetta trasversale che non fa onore”

Condividi questo articolo
Exit mobile version