Consiglio di Stato: respinto l’appello del Comune di Roscigno sulla parità di genere in Giunta alla Comunità Montana

La sentenza conferma che la parità di genere è un principio fondamentale, ma non può essere considerata un ostacolo all'assegnazione delle cariche di giunta in base a criteri di fiducia politica.

Alessandra Pazzanese
Respinto il ricorso del comune di Roscigno sulla mancanza di quote rosa nella giunta

Il Consiglio di Stato, Sezione Quinta, ha respinto l‘appello presentato dal Comune di Roscigno contro l’ordinanza cautelare del TAR Campania che aveva rigettato la richiesta di sospensione della delibera di nomina della Giunta Comunale.

La vicenda

La controversia verteva sulla mancata osservanza del principio di parità di genere nella composizione della Giunta. Il Comune di Roscigno sosteneva che la delibera fosse illegittima per non aver rispettato la legge regionale che prevede la presenza di almeno un rappresentante di entrambi i sessi in Giunta.

La decisione dei giudici

Il Consiglio di Stato ha però respinto l’appello del Comune, rilevando che:

  • Non era stata fornita prova dell’insussistenza del presupposto su cui si basava il TAR: ovvero che né la Consigliera né il Comune avevano partecipato alla elaborazione del documento programmatico che indicava le linee guida per la composizione della Giunta.
  • Il principio di parità di genere è recessivo rispetto al principio di attribuzione fiduciaria delle cariche di giunta. Le cariche di giunta, per la loro natura politica, sono assegnate agli appartenenti allo schieramento politico di maggioranza per garantire la governabilità dell’Ente.

Il Consiglio di Stato ha quindi condannato il Comune di Roscigno al pagamento delle spese di lite.

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