Cilento: scuole a rischio, effetto dello spopolamento

Pochi studenti tra i banchi, soprattutto alle scuole dell'infanzia e primarie. Nelle aree interne meno di 10 iscritti

Serena Vitolo
Aula

Sempre meno gli studenti nei piccoli centri che inizieranno l’anno scolastico. La dispersione scolastica è un fenomeno complesso e articolato, non certo facile da arginare, né semplice da inquadrare. Fatto sta che, in provincia di Salerno, si è raggiunto il minimo storico.

La dispersione scolastica è il risultato di una serie di fattori che hanno come conseguenza la mancata o incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell’istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare. Sono stati rilevati i seguenti dati che danno contezza effettiva di questa particolare forma di insuccesso scolastico: 109 scuole salernitane hanno meno di 25 alunni che si traduce in 2488 studenti in meno rispetto allo scorso anno.

Allarme banchi vuoti generalizzata per ogni ordine e grado scolastico

Il rischio spopolamento, tuttavia, si individua già a cominciare dalla lettura dei dati riguardanti la scuola primaria e dell’infanzia. Infatti, a preoccupare per il futuro, è il crollo delle presenze di bimbi tra 4 e 5 anni iscritti alla scuola dell’infanzia. Ma anche alle elementari i dati non sono confortanti. Ci sono addirittura classi che non arrivano a 10 alunni.

È il caso di Torraca che vedrà all’apertura della scuola dell’infanzia solo 5 bambini iscritti. A Magliano Vetere sono 6; 8 a Bosco di San Giovanni a Piro. Ma questa è una costante delle aree interne. Meno di 10 alunni anche a Stella Cilento (8), Sacco e Cuccaro Vetere (9), Roccagloriosa, Magliano Vetere, Acquavella e Giungatelle (10). Soltanto 11 a Montecorice, Agnone, San Mauro Cilento, San Severino di Centola, a Orria e Cuccaro Vetere. 12 ad Acquavena di Roccagloriosa. E ancora: 13 alunni a Licusati, Camerota, Laurino, Montano Antilia, Gioi, Camaldoli a Campagna, Ortodonico. Avranno 13 alunni i plessi infanzia di Licusati, a Camerota, di Laurino, di Montano Antilia, a Gioi Cilento, di Camaldoli a Campagna, di Ortodonico a Montecorice e Cicerale. 16 a Pertosa, Teggiano e Santa Marina.

Pluriclassi: la risposta immediata al problema

In risposta al problema dello spopolamento scolastico, i dirigenti adottano sempre di più sistemi diffusi a livello nazionale. Una soluzione contingente che non manca di offrire modalità alternative ed innovative di insegnamento è quello delle pluriclassi, classi con studenti di diversi livelli, realtà crescente nelle scuole italiane. La ragione principale dietro a queste pluriclassi è chiara: la demografia. Zone montane, isole minori e persino la Pianura Padana stanno affrontando una decrescita demografica. In molte di queste aree, le pluriclassi sono l’unico modo per mantenere viva una scuola. Secondo Indire “la pluriclasse con un numero esiguo di alunni (8/12) è una ricchezza dal punto di vista dell’apprendimento, perché tutti gli alunni possono essere seguiti in modo quasi personalizzato ed individuale”. L’argomento, che oggettivamente è delicato da un punto di vista didattico risponde, senza dubbio, a una necessità emergente nelle zone con calo demografico, specialmente in aree geograficamente isolate. Tuttavia, al di là della semplice risposta alla carenza di studenti, rappresentano una nuova visione didattica.

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