Chiusura del reparto di Chirurgia Vascolare? Nursind: “Cronaca di una morte annunciata, i politici dove sono?”

Silvana Romano
Biagio Tomasco

Sono indignati i sindacati di categoria su quanto accaduto in queste ore: non tanto per  la chiusura del reparto di Chirurgia Vascolare nell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania, già da tempo attesa, quanto per le poche energie spese dai vertici manageriali del presidio ospedaliero e dalla politica locale. Il sindacato Nursind, rappresentato a livello provinciale da Biagio Tomasco, scrive al Prefetto di Salerno.

Nursind furiosa

I sintomi di quel che sarebbe potuto accadere, che poi è accaduto, vengono da lontano ed erano sotto gli occhi di tutti, ma tutti hanno preferito non guardare ed attendere quello che a più riprese questa OS ha sempre denunciato, ovvero il depotenziamento lento ed inesorabile dell’ospedale di Vallo della Lucania – così scrive Biagio Tomasco segretario provinciale di Nursind- dopo aver iniziato la sua lunga nota stampa titolandola “Cronaca di una chiusura annunciata”. E infatti, l’agonia di quel reparto, cominciata un paio di anni fa e alla luce delle azioni poco incisive per evitarne la chiusura, renderebbe efficace “la celeberrima novella di Gabriel Garcia Marquez.

Il depotenziamento del San Luca

Anche Biagio Tomasco, al pari di Roberto Ronca (FSI), sventola lo spauracchio del possibile depotenziamento del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania, già declassato dal II° al primo livello di DEA: “e’ obbligatorio effettuare una disamina di ciò che e’ stato e di ciò che sarà, a meno che non avvenga il miracolo di Natale e all’improvviso si recuperino le risorse umane atte a mantenere viva un’UO fondamentale per il corretto funzionamento dell’ospedale, soprattutto per la gestione dei casi più complessi come quello dei politraumatizzati. Il possibile depotenziamento potrebbe essere l’anticamera di problemi più complessi, così come Tomasco evidenzia all’indirizzo del Prefetto

L’invito al Prefetto

Detta chiusura limiterà fortemente l’operatività del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania, che attualmente e’ inserito nel Piano Ospedaliero Regionale, unico centro attrezzato in tutto il sud provincia di Salerno, ad accogliere pazienti politraumatizzatidi ogni genere. Vogliamo ricordare che la conformazione oro geografica di questi territori non permette, se non per mezzo dell’eliambulanza, il trasporto dei pazienti innanzi verso i centri urbani di Salerno e/o Napoli, dove insistono centri idonei per il trattamento del politrauma; Oggi, con una Neurochirurgia non pienamente operativa, con un’emodinamica idem, e con la chiusura della Chirurgia Vascolare, davvero non capiamo come si possa garantire tale sicurezza ai cittadini che, nell’indifferenza della politica che doveva garantire tale diritto, oggi se ne vedono defraudati”.

Subito un tavolo

Chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto a cui possano sedere tutti i rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, le organizzazioni sindacali, i portatori di interesse quali le associazioni tipo Cittadinanza Attiva e Codacons, in quanto, finora, chi di dovere non ha mai spiegato cosa si intendesse fare per frenare l’emorragia di personale medico dl Presidio di Vallo della Lucania. E tra questi, in maniera colpevole, mettiamo tutti i politici locali che non hanno saputo difendere un patrimonio collettivo come il PO San Luca di Vallo della Lucania.

In ultimo, ma non ultimo, chiediamo solo una cosa : “cui prodest?” ( a chi giova tutto questo?)

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