Chiesa gremita a Paestum per l’ultimo saluto a Giuseppe Liuccio

Addio al Prof. Giuseppe Liuccio: Un omaggio partecipato al cantore del Cilento, figura poliedrica e creativa che ha segnato la storia del territorio con la sua poesia e impegno.

Emma Mutalipassi
Giuseppe Liuccio

Si sono tenuti a Paestum i funerali del Prof. Giuseppe Liuccio, deceduto il 18 luglio nella sua casa a Roma. Il cantore del Cilento, scrittore, professore, saggista, giornalista e poeta, originario di Trentinara, è ricordato da tutti per aver segnato la storia del Cilento con il suo impegno. Il saluto a questo personaggio poliedrico e creativo è stato molto partecipato. Presenti per il cordoglio ai parenti molti sindaci del Cilento e della Costa di Amalfi, altro luogo a lui molto caro, dove aveva vissuto i primi anni da docente. Molti gli uomini della cultura del territorio e amici suoi conterranei.

Il ricordo dei suoi cari e collaboratori

Al termine della celebrazione sono intervenuti a ricordarlo il Sindaco di Trentinara, Rosario Carione, con queste parole: “Se ne va un pezzo di storia civile e culturale di Trentinara, del Cilento, dell’Italia intera, chi ha rappresentato un Cilento di amore e di tradizione attraverso la poesia fatta di canto. Nelle sue poesie c’è sempre stata una speranza di crescita, di sogni che hanno contribuito a far diventare Trentinara ciò che è oggi. Il suo nome sarà scolpito e dipinto sulle maioliche del paese. Un uomo di cultura non muore mai, rivive nelle parole che racconteranno di lui in eterno.”

Molto accorata l’interpretazione di “Questa è la terra mia” da parte di Antonietta Speranza di Novi Velia, artista che ha collaborato in varie occasioni con il poeta Liuccio.

Ancora le parole sentite del Prof. Giuseppe Galzerano, editore di molte sue opere: “Per tutti Liuccio era Peppino, con i suoi versi e il suo impegno culturale e politico è entrato nelle case di tutti, anche oltre oceano. Nella sua poesia vive il Cilento. Ho pubblicato i suoi libri e non si è mai negato in nessun paese del Cilento e oltre per presentarli. Professore, scrittore, poeta, impegnato nella lotta politica socialista, la sua necessità era trasmettere a tutti un messaggio di speranza sempre, come ricordava Scotellaro: i suoi versi servivano per tramandare una speranza nuova. Compagno e amico, non dimentichiamo e trasmettiamo ai nostri figli e alle future generazioni la sua vita di lotta e passione. Peppino non ha commesso peccati se non quelli di passione per la sua terra e la sua gente.

Un ricordo diffuso

Anche la terra di Amalfi lo ricorda con l’intervento del Sindaco di Minori, Andrea Reale:Porto l’interpretazione di tutti gli amministratori dei comuni della costiera, tanti ricordi, conversazioni e progetti. Il Prof. Liuccio è stato consigliere comunale, Minori città del gusto è stata un’idea ancora viva oggi e per questo aveva ottenuto nel 2016 la cittadinanza onoraria nella nostra città. È stato un po’ il nostro Masaniello, e l’animo di uno come lui non muore mai, e come diceva: nasce e muore ogni giorno nel cuore.

Le testimonianze di ammiratori e collaboratori

Intervento significativo del Senatore Alfonso Andria:Un grande protagonista Liuccio, un grande attrattore e creatore di animazione culturale, anche solo con la sua presenza era coinvolgente. Uomo appassionato profondamente innamorato, ‘il cilentano amalfitano’, perché aveva saputo ben distribuire ovunque passasse il proprio amore per il territorio. Un europeo prima dell’Europa, un uomo di grande lungimiranza, un grande comunicatore. Tutte le caratteristiche del cilentano, duro, volitivo, coriace, erano in lui e le spendeva in tutto.

Ancora parole accorate del Sindaco di Vallo della Lucania, Antonio La Gloria, che lo ricorda come “una personalità globale di fronte al Mezzogiorno. Ricordo sempre le sue parole e gli ideali, diceva: si è liberi solo se siamo tutti liberi.” Le parole di un suo ex allievo, Sebastiano Ceto, ricordandolo come “l’ago della bussola che ha guidato i passi dei suoi allievi”.

Un’eredità da portare avanti

L’intervento del Deputato Carmelo Conte, ex Sindaco di Eboli, che lo definisce il rappresentante di tutte le esigenze del territorio, un socialista con un forte sentimento di riscatto.

In ultimo, il saluto della figlia Michela, ringraziando tutti per la vicinanza e la partecipazione, sottolinea l’importanza del luogo scelto per la celebrazione, Paestum, come luogo di iniziazione culturale del padre, e esprime la volontà e l’impegno a voler onorare questa memoria continuando a contribuire con progetti di promozione per il territorio, con la capacità che egli stesso aveva di accendere e guidare verso il futuro.

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